Come ci si deve comportare se si è in condominio e si possiede un impianto di riscaldamento autonomo? Si può accendere quando si sente il bisogno o si seguono le regole degli impianti centralizzati?
Se comincia ad abbassarsi la temperatura esterna è chiaro che può esserci il desiderio di accendere il riscaldamento. Nel caso però si viva in un condominio e c’è da rispettare il regolamento per il riscaldamento centralizzato, nel caso di temperature anomale non c’è modo di intervenire sull’impianto.
Ma se si possiede un impianto di riscaldamento autonomo è chiaro che la tentazione diventa quella di accendere per non sentire freddo. Ma, che cosa dice la normativa riguardo l’accensione del proprio impianto di riscaldamento e soprattutto come influenza i possessori di impianto di riscaldamento autonomo rispetto a chi vive con un impianto centralizzato condominiale?
Quando puoi accendere il riscaldamento autonomo
Accendere il riscaldamento è una necessità a partire da un certo momento dell’anno e lo rimane per tutti i mesi invernali, in alcuni casi anche per l’inizio della primavera. Ma l’esigenza di tenere accesi i riscaldamenti non è uguale su tutto il territorio nazionale. Per questo motivo, la prima cosa da sapere è che l’Italia è suddivisa in sei zone che hanno obblighi diversi in termini di periodo di accensione e numero di ore in cui può essere acceso il riscaldamento.
Le zone più calde hanno una forbice temporale più stretta e anche un numero inferiore di ore in cui il riscaldamento può essere acceso mentre, passando via via alle zone più interne, appenniniche e alpine, le ore al giorno aumentano così come si allarga la forbice temporale fino ad arrivare alle zone F, che sono quelle per esempio di Belluno, Cuneo e Trento, in cui non c’è nessun limite e si può accendere quando c’è necessità.
Queste fasce climatiche, però, valgono solo per gli impianti di riscaldamento centralizzato e per quelli delle case cosiddette popolari in cui il gestore delle utenze in buona sostanza è il comune di residenza. In caso di riscaldamento centralizzato fa fede poi anche quello che è stato stabilito dal regolamento di condominio.
Non si può quindi accendere quando si vuole anche perché, e soprattutto nelle costruzioni più moderne, la caldaia è una sola, centralizzata e posizionata in un vano tecnico su cui i singoli condomini non possono agire. Per quello che riguarda invece il riscaldamento autonomo c’è la possibilità di accendere quando si sente la necessità di farlo. È chiaro però che accendere il riscaldamento deve essere una azione accompagnata da altre azioni che hanno magari provato a mitigare la temperatura sgradevole in altro modo.
Va poi ricordato anche che, in caso di impianto di riscaldamento autonomo, c’è necessità di controlli periodici e di fare manutenzione in modo da poter essere sicuri che la caldaia non inquini eccessivamente e non consumi troppo. Se tra i vari ambienti della casa c’è poi molta differenza di temperatura è bene inserire delle valvole termostatiche che possano gestire bene il flusso di acqua calda senza sprechi.