La Scutigera è preziosa perché migliora la vita domestica, evitando il ricorso alla chimica: proteggiamola, lasciamola lavorare
D’accordo, chi la vede senza riconoscerla non va proprio in estasi e non declama le lodi del suo aspetto estetico, questo è certo. Prospera negli ambienti umidi, in bagno, in cantina o in lavanderia. Qualche volta addirittura nel letto. Si varca la porta e la si trova zampettar fuori dal nascondiglio, dove stava acquattata, con le sue 15 paia di zampe. Sono zampette lunghe, a strisce scure e chiare, che tendono al bianco e al nero. No, non lo fa per attaccare l’uomo e neppure è pericolosa, per quanto a volte, attratta dall’umido, vada a cercare proprio i capelli. Sono ben altre le sue prede. Di solito la si chiama millepiedi: il suo nome proprio invece è scutigera.
Non è la scolopendra, che ha le zampe rosse ed è molto velenosa. Non facciamo confusione e non calunniamola dandole del mostro. La Scutigera, come dice il vecchio adagio, è un tesoro per chi la trova. Il motivo è che il laborioso insetto fa lo spazzino e si dà un gran da fare. Certo può far venire i brividi a chi non ne conosce le virtù, con quel corpo giallastro e rigido. Vive a lungo, dai tre ai sette anni, quindi, se si riproduce, certo popolando un appartamento diventa insostenibile. Va gestita e considerata come un valido alleato. Fermi quindi, mettiamo giù la ciabatta già impugnata e alzata per abbatterla!
Spazzino laborioso, sta lavorando per farci stare meglio
Chi non ringrazierebbe un insetto che cattura specie realmente antipatiche e a tutti gli effetti dannose come cimici, scarafaggi, piccoli ragni, formiche, termiti e pesciolini d’argento? Grazie al suo intervento spargeremo negli ambienti meno veleni chimici. Il suo istinto la fa attrarre da collinette di polvere, rifiuti organici, peli di gatto e di cane, oltre ai capelli. Lei cattura i veri nemici dell’uomo e li abbatte col suo implacabile veleno, che a noi non fa nulla. E’ un serial killer che sa scegliere le proprie vittime, come se fosse stata addestrata dagli umani proprietari di casa. Per lei, meritevole di trattamento ospitale, va quindi trovata un’equa soluzione di convivenza, avendo inoltre cura di evitare il suo boom demografico.
Come fare, dunque? La si può indirizzare delicatamente verso un ambiente in cui non dà alcun fastidio, come un balcone o un terrazzo. Meglio in ogni caso lasciarla scorrazzare per la stanza, in modo che faccia piazza pulita di certi insetti insopportabili. Bisogna saper riconoscere gli amici, come lei, appunto, confidando nella superiore amministrazione della natura, che sa anche in questo caso provvedere all’equilibrio del sistema, nel quale l’uomo deve sapersi inserire nel modo appropriato. Per deviare gli itinerari della Scutigera, allontanandola dai nostri posti preferiti, si può usare il pepe di caienna polverizzato, o del caffé in polvere, se non dei chiodi di garofano.