I consumi di una caldaia a condensazione, vediamo se questa tecnologia è veramente conveniente come si sostiene.
In pieno inverno l’utilizzo dei riscaldamenti diventa necessario in gran parte del paese. Ma questa necessità deve fare i conti con gli aumenti dei costi di gas ed energia elettrica. I quali dopo un lungo periodo di parziale tregua hanno ripreso a crescere inesorabilmente. Ne risultano per famiglie e consumatori bollette più pesanti di diverse decine di euro al mese.
I motivi sono da ricercare nelle mai sopite tensioni internazionali che alimentano sfiducia nei mercati e una domanda maggiore rispetto allo scorso anno per le temperature decisamente più rigide. Quindi per far quadrare i conti occorre tenere di nuovo ben aperti gli occhi sui consumi energetici, valutando le prestazioni degli impianti di riscaldamento a partire dalle caldaie.
Caldaia a condensazione, le caratteristiche da considerare
Diciamo immediatamente che una caldaia a condensazione portata al massimo della sua efficienza energetica consente risparmi compresi tra il 20 e il 35%. Quindi rappresenta certamente la scelta migliore che una famiglia possa fare in termini di riscaldamento.
Una caldaia a condensazione garantisce delle prestazioni migliori rispetto a una tradizionale. Il suo principio di funzionamento è basato sul recupero del calore condensato, quindi del vapore, riducendone al massimo la dispersione. In questo modo si riducono consumi e si aumenta il rendimento termico. Inoltre le emissioni nocive di monossido di carbonio sono ridotte, perché la caldaia a condensazione utilizza meno combustibile rispetto a una tradizionale.
Si può dire che un impianto di questo genere assicura risparmi in bolletta fino al 35%, con un uso corretto. Per valutare il costo finale in bolletta si devono però considerare diversi fattori non secondari. Abbiamo le dimensione degli ambienti da riscaldare, la potenza dell’impianto, i tempi di accensione, le condizioni dell’isolamento termico dell’appartamento, il periodo dell’anno, la fascia oraria di uso, la tipologia di utilizzo (solo acqua sanitaria o per riscaldamento), la classe energetica della caldaia.
Anche l’accensione e l’avviamento hanno un costo da considerare che si può indicare in 30 euro all’anno. Con un appartamento ben isolato, un impianto di ultima generazione e una potenza di 24 kW si può ottenere un risparmio fino al 35%, soprattutto insieme a un sistema di riscaldamento da pavimento.
Bisogna poi considerare che nelle nostre latitudini non è realistico usare un impianto al massimo della sua potenza, a parte condizioni particolari come in alta montagna. La stima dei consumi di un impianto da circa 24 kW per il riscaldamento di una casa di 100 metri quadrati oscilla tra 0,20 e 1,25 metri cubi di gas all’ora. Questi corrispondo a 0,50 euro all’ora, con costi che si abbassano dopo la prima ora.