Dall’Irpef all’IMU anche su case sfitte e disabitate si pagano le tasse, vediamo nel dettaglio quali sono e a quanto ammontano.
Avere un immobile sfitto potrebbe rappresentare per i proprietari una vera perdita; non solo non ci sono introiti rappresentati dai canoni di locazione, ma si va in perdita in quanto anche sulle case sfitte ci sono diverse tipologie di tasse da pagare.
Prima di andare a vedere quali sono le tasse dovute sugli immobili sfitti è bene fare delle distinzioni; si definisce disabitata quella casa che per la maggior parte dell’anno non è utilizzata, magari si tratta di una seconda casa al mare o in montagna o una casa in attesa di essere affittata. Di ci sono poi le case inutilizzabili, quelle cioè prive di arredi e forniture come acqua e luce e che quindi sono inabitabili.
Ed, infine, ci sono le case inagibili quelle cioè in costruzione o presentano degrado strutturale. Una distinzione importante da fare, perché a seconda che rientrino in una delle tre categorie allora si avranno più o meno tasse da pagare con possibili esenzioni.
Partiamo dall’IMU cioè la tassa sul possesso degli immobili. Per quanto riguarda le seconde case, cioè abitazioni che potrebbero essere utilizzate ma non lo sono, l’IMU è dovuta nel totale dell’aliquota decisa dal Comune.
La legge nazionale prevede poi delle riduzioni o esenzioni nel caso in cui si tratti di immobili inabitabili o inagibili, ma per il resto l’imposta va versata in ogni caso. Attenzione poi perché trattandosi di una imposta gestita dai Comuni, ci sono delle esenzioni specifiche che cambiano da zona a zona e decise dalle amministrazioni, quindi è sempre bene controllare.
C’è poi la Tari ovvero la tassa sui rifiuti. Questa si paga anche sulle case non utilizzate, l’unico modo per evitare il pagamento di questa imposta è dimostrare che effettivamente la casa non è utilizzata e questo si può dimostrare solo in due circostanze: l’immobile deve essere privo di arredo e senza forniture di acqua, luce e gas. Se c’è anche una sola di queste due condizione, la TARI va versata.
Infine l’Irpef; si è portati a pensare che per via dell’IMU non si paghi l’Irpef, ma in realtà non è così. È bene però distinguere tra immobili che si trovano nel Comune di residenza e quelli fuori. Nel primo caso, pur versando l’IMU si è tenuti a versare anche l’Irpef nella misura del 50% visto che concorre a formare il reddito imponibile. Se la casa si trova, invece, in un comune differente allora l’Irpef non è dovuta.