Quando si riceve un’eredità si ereditano anche i debiti del defunto, ma non tutti: ecco quali debiti l’erede non deve pagare.
Quando si pensa all’eventualità di ricevere un’eredità alla morte di un lontano parente, si pensa inevitabilmente al famoso zio d’America che ci lascia una fortuna, ma non è sempre così. Nella maggior parte dei casi ricevere un’eredità è piuttosto problematico, dal momento che insieme al lascito si ereditano anche i debiti contratti in vita dal defunto.
Questo significa che prima di accettare un’eredità è bene procedere ad un’accurata valutazione dell’effettivo ammontare dell’eredità e dell’effettivo ammontare dei debiti di cui l’erede dovrà farsi carico. L’errore peggiore che si possa fare, infatti, consiste nell’accollarsi debiti più ingenti dell’eredità che si andrà a ricevere, finendo di fatto con perdere denaro piuttosto che guadagnarne.
Va precisato che nel caso in cui i debiti siano più ingenti dell’eredità, l’erede ha tutto il diritto di rinunciare all’eredità totalmente, quindi senza incassare nulla ma anche senza dovere assolutamente nulla allo stato o ad altri debitori.
Si tratta certamente di una via piuttosto dolorosa, ma che in determinati casi diventa la più logica da seguire. Se però lo scarto tra i debiti da pagare e l’eredità da ottenere non è poi così grande, si potrebbe rendere necessario rifare i conti.
Quali sono i debiti che l’erede non deve pagare anche se accetta l’eredità?
I debiti che vengono trasmessi all’erede insieme al lascito ereditario, e che quindi l’erede è tenuto a pagare, sono i seguenti:
- fatture scadute alla data della morte
- tasse non pagate mentre il defunto era ancora in vita
- spese di condominio non pagate mentre il defunto era ancora in vita
- cartelle esattoriali
- mutui contratti dal defunto
- restituzione prestiti contratti dal defunto.
Tutti gli altri debiti, invece, si considerano decaduti al momento della morte del defunto. Nel caso di debiti prescritti, ad esempio, l’erede non è tenuto a pagarli a meno che il creditore non abbia avviato per tempo una procedura di esecuzione forzata. Se il creditore non si è mosso tempestivamente, e nel frattempo il debitore è morto, il creditore non avrà alcun diritto di pretendere il pagamento del debito da parte dell’erede.
Oltre a questo l’erede non è tenuto a pagare qualsiasi tipo di sanzione comminata al defunto. Per esempio le sanzioni dovute al fatto che il defunto non ha versato contributi assistenziali e previdenziali ai propri dipendenti, non dovranno essere pagati dall’erede.
Anche tasse e imposte dovute a Stato, Comune e Regione non dovranno essere pagate dagli eredi, che non saranno tenuti a farsi carico nemmeno delle multe che il defunto aveva avuto in vita e che aveva deciso di non pagare.