In certi periodi dell’anno si parla del Design più spesso che in altri. Non si può dire però che il Design sia un fatto stagionale, ma in qualche modo un concetto di stagionalità è stato in questo mondo esportato da quello della moda. Questa situazione è sempre più evidente in quanto le nuove proposte sono legate alla stagionalità delle esposizioni commerciali a tutti note come Fiere di settore.
Un’idea di diversità e di caratteristiche espressive sono sempre benvenute, ma a volte sembra che questo non sia quello che conta di più nel mondo del design.
Sembra infatti che colori, materiali e forme espressive siano sempre più simili tra le aziende. Talvolta addirittura settori produttivi diversi sono accomunati da un linguaggio che appare come proveniente dalla stessa testa o mano, quasi che una regia occulta porti verso modi espressivi comuni.
Questo fattore è oggi molto presente nel Design ed è sicuramente derivato dall’ambiente della moda. Un insieme di convenienze commerciali, di massificazioni produttive e di messaggi trasversali portano ad un risultato che appare quindi spesso poco diverso da marchio a marchio.
A mio parere, questo modo di fare non riesce a portare avanti efficacemente vera ricerca ed innovazione che sono invece alla base del vero successo di un prodotto.
Si dovrebbe quindi poter riflettere più a lungo ed in modo approfondito su dove e come partire per una più coraggiosa progettazione.
L’esame più intenso delle caratteristiche produttive che ogni azienda possiede, delle competenze delle sue maestranze, vera anima della produzione, e dell’interagire con il suo bacino produttivo sono certamente alcuni mezzi per trovare risultati più duraturi e significativi che allontanino dall’idea della stagionalità di un prodotto, che è stato lo spunto di partenza di questa conversazione, e riportino il Design verso un’immagine di maggiore identificazione fra prodotto ed azienda.
Il mondo del design dovrebbe essere capace quindi di recuperare una sua assoluta determinazione e essere più indipendente, distaccarsi, da logiche puramente commerciali.
Non si vuole con questo dire che l’aspetto della vendita non sia da tenere in considerazione, anzi il risultato delle vendite è il vero traguardo che deve essere considerato come uno dei fini nel successo del prodotto, ma questo deve essere ottenuto grazie alle qualità innovative, tecnologiche e di qualità del prodotto, non grazie ad altro.
Appare sempre più evidente, infatti, la modalità con il quale molti progetti sono oggi visti significativi sin dal loro esordio nelle Fiere di settore, spesso preceduti da rassegne stampa o redazionali che anticipano la nuova proposta.
Fortunatamente però, in queste esposizioni, ci sono sempre delle preziose oasi rappresentate da produzioni sperimentali di piccoli produttori o giovani designer che sono per me sempre molto affascinanti, in quanto uniscono sogni, lavorazioni tecnologiche, competenze produttive e filosofie di vita.
Le stesse società che gestiscono i padiglioni hanno colto l’importanza di questa ricerca di nicchia e a loro riservano sempre più attenzione e sempre maggior spazio espositivo.
L’autunno è qui, questa stagione è forse quella più ricca di manifestazioni, ci permetterà di scoprire come il nostro modo di vivere si stia evolvendo.