Si tende a pensare che una proposta vincolata al mutuo sia una soluzione che mette al sicuro l’acquirente, in realtà non è assolutamente sempre così.
Tanti sognano di comprare casa, manifestano questo desiderio a ogni età, sia i giovani che desiderano essere indipendenti dai genitori, sia chi ha qualche anno alle spalle ed è magari reduce da anni di affitto, per questo desidera avere qualcosa di proprio. Arrivare a questo passo è però tutt’altro che semplice un po’ per tutti, raramente si ha a disposizione tutta la cifra necessaria, per questo la soluzione ideale è quella di puntare a un finanziamento attraverso la banca, che può durare in genere da un minimo di 15 a un massimo di 30 anni.
Non si ha però sempre la garanzia che la filiale in cui ci si presenta possa dare parere favorevole, è soprattutto per questo che tanti stanno iniziando a optare per la proposta vincolata al mutuo, convinti che questa sia una soluzione che tutela l’acquirente da ogni situazione spiacevole. Si evita in questo modo di perdere la caparra o di dover versare una penale se non si dovesse portare a termine l’acquisto, ma siamo davvero sicuri non ci sia qualcosa di negativo dietro a tutto questo?
I rischi da non sottovalutare della proposta vincolata mutuo
Si parla poco della proposta vincolata al mutuo, ma si tratta di una soluzione che sta prendendo sempre più piede tra chi sta pensando di acquistare casa e portare a termine l’affare attraverso un mutuo. L’idea di andare in banca e chiederlo, infatti, spaventa un po’ tutti, visto che prima di ottenere una risposta vengono verificati vari aspetti, così che l‘istituto di credito possa essere sicuro di non andare incontro a problemi nel corso del tempo.
Nel momento della stipula l’intestatario dell’accordo non può ovviamente sapere se la sua situazione economica potrà cambiare, ma se in quella fase sembra esserci stabilità non si dovrebbe andare incontro a un esito negativo.
Il timore di un rifiuto c’è comunque ed è per questo che si sceglie di fare un’offerta per l’acquisto di un’abitazione sapendo che può diventare effettiva solo se dovesse arrivare l’approvazione del mutuo. Una situazione simile viene disciplinata dall’articolo 1353 del Codice Civile ed è ritenuta positiva sia per l’acquirente sia per il venditore. Almeno apparentemente ci sono quindi solo aspetti positivi, forse però non è del tutto così.
È innanzitutto importante sottolineare che questo tipo di proposta non ha durata illimitata, la scadenza deve essere concordata con l’agenzia immobiliare, o con chi vende l’immobile se agisce in autonomia. Una volta arrivati al giorno stabilito, sarà necessario dare una risposta. Qualora la banca non avesse ancora preso una decisione, è possibile chiedere una proroga della condizione di sospensione del contratto.
Prima di optare per questo tipo di azione non si devono trascurare alcuni svantaggi, che non sono di poco conto. Non tutte le agenzie e i venditori sono disposti ad accettare una proposta vincolata al mutuo, è bene saperlo. Questo, infatti, impedisce loro di valutare eventuali compratori interessati durante quel periodo, con il rischio di perdere un affare che potrebbe risultare conveniente. Il venditore potrebbe preferire una proposta non vincolata, in caso di mancato acquisto, ha la possibilità trattenere la caparra. Si può inoltre perdere la possibilità di acquistare l’immobile, se al venditore dovesse arrivare una proposta non vincolata.
In alternativa, è possibile prendere in considerazione una pre-delibera, che consente di fare un’offerta in sicurezza, anche se non tutte le banche lo permettono.