Prima casa nel mirino del fisco: famiglie nei guai coi nuovi controlli a tappeto

Il Fisco punta il mirino sulle prime case. Controlli a valanga per i proprietari, le famiglie sono preoccupate. Cosa verrà verificato?

Avverare il sogno di acquisto di una prima casa comporta un grande sacrificio economico. Gli italiani lo vogliono realizzare quanto prima ma fanno attenzione a tutti i cavilli normativi? Il Fisco è sempre in agguato, pronto a far scattare controlli.

Tra affitto e mutuo gli italiani non hanno dubbi. Meglio comprare casa accollandosi un lungo finanziamento con una rata mensile decisamente onerosa soprattutto quando la cifra di partenza chiesta alla banca è molto alta. Lo scorso anno tanti istituti di credito hanno dovuto rifiutare numerose domande di mutui a causa degli alti tassi di interesse che rendevano la rata troppo alta da affrontare per il richiedente.

Le banche valutano l’affidabilità creditizia del cliente e devono essere certe che possa restituire mensilmente il debito prima di concedere il finanziamento. Ora la situazione sta migliorando con i tassi che hanno smesso di crescere e le famiglie possono recuperare il sogno di acquistare la prima casa. Per risparmiare ci sono delle agevolazioni di cui approfittare. Proprio su queste scattano i controlli del Fisco.

Agevolazioni prima casa e controlli del Fisco

Chi compra una prima casa può approfittare di agevolazioni fiscali a condizione che l’abitazione acquistata appartenga ad una categoria catastale tra A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e A/11. Inoltre dovrà essere presentata all’acquirente la dichiarazione sostitutiva attestante il possesso dei requisiti prima casa e l’abitazione dovrà essere ubicata nel territorio del Comune in cui chi compra ha la propria residenza o svolge la sua attività. Se cittadino italiano emigrato all’estero (situazione documentabile tramite iscrizione all’AIRE), l’immobile dovrà essere acquisito come prima casa sul territorio italiano.

Il Fisco verificherà che i requisiti siano soddisfatti

• entro tre anni dalla data di registrazione dell’atto,
• tre anni dalla scadenza dei 18 mesi che l’acquirente ha a disposizione per trasferire la residenza;
• tre anni dalla scadenza dei 12 mesi che il contribuente ha per comprare una nuova casa se cede l’altra prima che siano trascorsi cinque anni dal precedente acquisto con i benefici,
• entro tre anni dalla scadenza dei 12 mesi per vendere casa pre-posseduta se riacquista un altro immobile di abitazione sfruttando le agevolazioni prima casa.

Qualora il Fisco dovesse rilevare l’assenza dei requisiti di accesso all’agevolazione, allora la misura verrebbe revocata. In più gli uffici pretenderebbero le imposte dovute in misura ordinaria applicando anche la sanzione del 30% sulla differenza.