I prezzi delle case sono destinati a salite con la riforma del catasto ma solo in certi casi e in alcune città. Facciamo chiarezza.
L’obiettivo del Governo è rendere il catasto più trasparente ed equo tramite aggiornamenti delle rendite catastali delle case in base ai valori di mercato. Il problema attuale è la varietà di questi valori.
Entro il 2026 verrà messa in atto la riforma del catasto in Italia. Sarà creata una nuova base dati catastale contenente informazioni dettagliate degli immobili, si procederà con un ricalcolo delle rendite catastali sulla base dei valori di mercato usando criteri maggiormente omogenei e aggiornati e si attuerà forse una revisione delle categorie catastali introducendone di nuove o modificando quelle esistenti. Infine la riforma porterà ad un nuovo calcolo IMU basato sulla rendita catastale ricalcolata e sul coefficiente comunale.
Come inciderà tutto questo sui cittadini e sugli immobili? Sarà bene che fin d’ora si controlli la visura catastale per verificare che tutti i dati siano corretti e aggiornati. Se così non fosse si potrebbe approfittare del Decreto Salva Casa. Si consiglia anche una valutazione dell’immobile per capire quale sia il valore di mercato e in caso di vendita, quanto sarebbe il guadagno.
Prezzi in salita ma non in tutte le città italiane
Negli ultimi cinque anni il divario tra prezzi medi degli immobili e valori catastali è aumentato in 58 capoluoghi di provincia e si è ridotto il 43 città. Gli equilibri si spostano a causa del valore di mercato. Naturalmente se i prezzi salgono risulteranno avvantaggiati i proprietari delle case che potranno eventualmente vendere ad un prezzo maggiore. Di contro, dove i prezzi scendono si va incontro ad un bello svantaggio.
Ci sono nove capoluoghi in cui il valore fiscale delle case ai fini IMU è diventato maggiore rispetto al prezzo medio di mercato. Casi limite da cui nasce la volontà da parte del Governo di controllare l’aggiornamento del valore catastale degli immobili che sono stati ristrutturati con il Superbonus o altri Bonus edili. La riqualificazione energetica dell’abitazione, infatti, con conseguente aumento della classe energetica fa crescere il valore della casa e, dunque, la rendita catastale non potrà più essere la stessa.
Nasce dalla correlazione catasto e prezzi delle case l’esigenza di modificare le imposte immobiliari sui fabbricati il cui valore è aumentato in seguito ai lavori di ristrutturazione finanziati con le risorse pubbliche (i Bonus edili). Da qui modifiche e aggiornamenti della mappa relativa al divario tra quotazioni immobiliari e basi imponibili fiscali dei Capoluoghi di provincia.