Posso chiedere un mutuo se ho la Partita Iva? I documenti che devi preparare per evitare un rifiuto

Quali documenti devi preparare, per evitare un rifiuto, se sei una Partita Iva e vuoi richiedere un mutuo in banca.

Acquistare una casa è il sogno di tanti italiani, ma non tutti possono permettersi la liquidità necessaria per una compravendita così importante. Ma accedere ad un mutuo può risultare una vera impresa se non si soddisfano determinati requisiti, diventati ancora più stringenti negli ultimi anni.

Già perché non basta un reddito accettabile ma occorrono tantissime garanzie che, purtroppo, non tutti i lavoratori hanno. Ne sanno qualcosa i lavoratori a Partita Iva che riscontrano molte più difficoltà rispetto ai lavoratori dipendenti per l’accensione di un mutuo. Le banche valutano molto più molto più solida la posizione finanziaria di chi riceve una busta paga rispetto alla Partita Iva. Questo però non rende di certo impossibile accedere a un mutuo per un lavoratore autonomo o libero professionista.

Richiedere un mutuo se sei a Partita Iva: i documenti da preparare

Richiedere un mutuo per una Partita Iva è molto più complicato ma non certo impossibile: se la tua attività è inviata da almeno qualche anno e i tuoi guadagni sono stabili, o meglio in crescita, ci sono buone possibilità che la banca accetti la richiesta. Ma quali sono i documenti necessari da preparare? Bisogna garantire alla banca di poter sostenere senza problemi la rata del mutuo e, a tal fine, dovrai esibire diversi documenti alla banca stessa come prova della crescita della tua attività negli anni e di compensi che rientrano negli standard previsti dalla banca stessa.

persone che guardano il pc
Richiedere un mutuo se sei a Partita Iva: i documenti da preparare-Designmag.it

A tal fine dovrei preparare: le ultime due dichiarazioni dei redditi, fatture che attestano le entrate mensili o trimestrali e potrebbero inoltre essere necessarie le fatture dell’anno corrente se si è sprovvisti ancora dell’ultima dichiarazione, oltre agli estratti conto bancari recenti. Non solo, come dicevamo, documenti di certificazione reddituale, bensì anche il certificato di attribuzione della Partita Iva, la visura camerale se sei titolare di un’attività registrata presso la Camera di Commercio, l’iscrizione all’albo professionale si svolge una professione regolamentata dagli albi e un bilancio aziendale nel caso tu fossi titolare di un’azienda.

Chiaramente, insieme ai documenti che attestano la tua situazione reddituale, dovrai presentare i documenti anagrafici e che riguardano la casa, ma ogni banca, però, potrebbe richiedere documenti aggiuntivi. Per evitare rifiuti meglio controllare tutti i documenti. È fondamentale dimostrare che i tuoi guadagni siano stabili e cioè dimostrare il reddito (se soggetto a partita iva e quindi a cambiamenti mensili) rientri in una determinata media e soprattutto sia in crescita.

Va ricordato che è necessario avere la Partita Iva da almeno tre anni e aver maturato almeno, dunque, due modelli unici. Inoltre è importante costruire un buon rapporto con la propria banca: richiedere un mutuo presso la banca dove hai il conto corrente sarà più facile. Infine verifica la sostenibilità nell’operazione, assicurati cioè che le rate previste dal piano il mutuo non superino il 30-35% dei guadagni mensili netti. Ci sono poi due accortezze che potranno influire sulla decisione della banca. La prima è cointestare il mutuo per aumentare le possibilità di ottenere l’importo desiderato, in secondo luogo inserire un garante che abbia un reddito fisso.

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