Possibile proroga di 2 mesi per il CIN affitti brevi: ecco cosa sta succedendo e cosa si rischia

Scatta la richiesta di una proroga di due mesi per il CIN sugli affitti brevi. Aigab motiva la richiesta con una spiegazione chiara e valida.

Lo scorso 3 settembre il Ministero del Turismo ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’avviso relativo alla piena operatività del BDRS, piattaforma in cui richiedere il CIN per gli affitti brevi. Ora si parla di una possibile proroga, cosa sta succedendo?

La scadenza attuale per la richiesta del Codice Identificativo Nazionale è prevista per il 1° gennaio 2025 (già frutto di una proroga). Il CIN è obbligatorio per Bed & Breakfast, affitti brevi, strutture ricettive, pena l’applicazione di sanzioni. Dal prossimo anno tutte le piattaforma online di locazione a breve termine dovranno verificare la presenza del CIN negli annunci e dove riscontrassero una mancanza del codice dovranno impedire di offrire annunci immobiliari.

L’obiettivo è una maggiore tutela dei consumatori e degli operatori nonché agevolare i controlli da parte delle Autorità preposte. Il codice CIN per locazioni brevi identificherà sia le attività turistiche ricettive che le locazioni turistiche private. Il dicastero assegnerà una serie alfanumerico di lettere e cifre ad ogni unità immobiliare adibita ad uso abitativo per affitti brevi. Il proprietario dell’immobile dovrà avviare la procedura che poi sarà automatizzata. Come detto c’è una piattaforma dedicata da utilizzare.

I motivi di una possibile proroga per la richiesta del CIN

L’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi sta chiedendo una proroga di due mesi per permettere a tutti i proprietari e gestori di case vacanze di superare le difficoltà che stanno incontrando. Il 34% delle strutture non è riuscito ancora a richiedere il CIN, molti hanno problemi con la registrazione. I proprietari segnalano anche di aver inviato richieste di supporto senza senza risposta. Stesso discorso per le domande di aiuto e chiarimento agli Uffici regionali e comunali.

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I motivi di una possibile proroga per la richiesta del CIN (Designmag.it)

Al momento sono stati rilasciati sono 358.220 CIN e ad aver avuto vita facile sono stati i proprietari e i property manager già in possesso di un CIR che hanno convertito in CIN agevolmente. Tra i problemi maggiormente rilevati la mancata associazione del proprio immobile al CIN nonostante abbiano effettuato l’accesso con SPID personale, l’impossibilità di ottenere il Codice nella BDSR per le società persone giuridiche, l’associazione ad uno solo o a nessuno in presenza di cointestatari dell’appartamento. Ci sono difficoltà anche per i property manager con unico CIR per più unità immobiliari gestite. Mancano le linee guida che definiscano il piano di azione. Sembra difficile risolvere tutte queste problematiche entro la fine di dicembre, da qui la richiesta di proroga almeno di due mesi.

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