[galleria id=”3195″]Mermaid, una delle ultime poltrone proposte dal marchio Driade è un progetto che nasce dal disegno di una linea definita a mano in maniera spontanea. Il concept parte da un foglio di carta piegato ad origami, arte che il designer giapponese Tokujin ha praticamente scritto nel suo DNA, ma rese morbide con la naturalezza del polipropilene.”Quando si disegnano abiti” dice l’autore “un drappeggio fluido non è mai il risultato di un disegno ma di un gesto sul tessuto. Io ho focalizzato la ricerca sulla bellezza di un segno che esprimesse rotondità. Sono partito dal cerchio e le mie mani mi hanno portato a Mermaid“.
Questa ricerca sull’elaborazione delle forme organiche è stata il centro di uno studio che per questo designer dura da anni e si chiude con Driade: riflessioni su segno e plasticità approfondite avvalendosi, tra l’altro, degli insegnamenti di Issey Miyake, stilista maestro di panneggi e plissettature e pieghe.
“La sfida di questo progetto è stata sviluppare la forma come se non avesse bisogno di essere disegnata. Nata così“. Ci sono voluti parecchi calcoli matematici però: “Ho lavorato sulle evoluzioni e deformazioni del cerchio quando si “apre” dal bidimensionale al tridimensionale“.
Per la sua poltrona Tokujin ha scelto il nome Mermaid, in inglese sirena, proprio perché ha immaginato la struttura come una conchiglia, con un doppio alveo: ampio per la seduta, ampio anche alla base, in modo che ci stiano comodamente raccolte le gambe di una persona o la coda di una sirenetta. Per lui è “Come se una sirena ci si fosse seduta sopra lasciando impresso il segno del suo corpo“, dice.
E’ stato utilizzato un processo di stampaggio che permette di ottenere monoliti fluidi e cavi.