Pioggia di sfratti ma anche nuove tutele: cambia tutto sugli affitti e puoi difenderti così

Quali sono i diritti e le tutele dell’affittuario in un contratto di locazione? Scopriamo come difendersi dal proprietario.

Nel caso il proprietario dell’immobile richieda immediatamente al conduttore la riconsegna della casa, anche durante un contratto di locazione, siamo di fronte ad uno sfratto. Ma come può difendersi l’affittuario da una situazione del genere e quali sono le sue tutele? In particolare, esistono due tipologie di sfratti che vanno analizzate per comprendere i propri diritti. Lo sfratto per finita locazione, è forse il più comune, e avviene nel momento in cui il contratto di locazione giunge al termine o è prossimo alla scadenza.

In questo caso, il locatore può richiedere la restituzione dell’immobile. L’inquilino, ovviamente, ha l’obbligo di liberare l’immobile entro i termini pattuiti e, se ciò non avviene, il locatore può rivolgersi alle autorità giudiziarie avendo pieno diritto di riavere l’immobile precedentemente in affitto. Ovviamente, una volta terminato un contratto di locazione, il proprietario, di comune accordo con l’inquilino, può decidere di prolungare il contratto di locazione di ulteriori due e/o quattro anni.

La seconda tipologia di sfratto riguarda la casistica della morosità. Difatti, se l’inquilino non paga regolarmente il canone pattuito, il locatore può richiedere il rilascio anticipato dell’immobile e il pagamento di tutte le cifre insolute. Nuovamente, se l’inquilino si rifiuta anche in questo caso di riconsegnare l’immobile al proprietario, quest’ultimo può rivolgersi alle autorità giudiziarie avendo pieno diritto di riacquisire la proprietà in quanto le condizioni del contratto di locazione non sono state rispettate dall’inquilino.

Quando lo sfratto non può essere eseguito: le nuove tutele per gli affittuari

Ci sono delle casistiche in cui lo sfratto non può essere eseguito. Inoltre, l’inquilino ha a sua disposizione degli strumenti di tutela per bloccare lo sfratto. Innanzitutto, se l’inquilino nota che il proprio contratto non è stato correttamente registrato all’Agenzia delle Entrate, per cui risulta in nero, il locatore non ha diritto a richiedere lo sfratto e la restituzione del proprio immobile. La procedura di sfratto non è infatti prevista dalla legge nel caso in cui l’affitto sia in nero.

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Il locatore, inoltre, con un contratto in nero, non potrà neanche pretendere dall’inquilino eventuali canoni non pagati, ma al contrario sarà l’inquilino che potrà richiedere la restituzione di tutte le mensilità che sono state versate dall’inizio della locazione. Nel caso di uno sfratto per morosità, una volta ricevuta la comunicazione di diffida da parte del locatore, l’inquilino non ha l’obbligo di liberare l’appartamento immediatamente, neanche nel momento in cui si riceve la notifica dell’atto giudiziario.

Per difendersi dallo sfratto esecutivo, l’inquilino può difendersi opponendosi alla richiesta di sfratto e presentando una prova scritta o una testimonianza fondata su gravi motivazioni. Qualora l’opposizione non fosse fondata, il giudice pronuncerebbe un’ordinanza di rilascio non impugnabile e stabilirebbe anche la data nella quale l’immobile dovrebbe essere rilasciato. Inoltre, ci si può opporre allo sfratto in assenza di morosità e nell’ipotesi in cui si avesse un credito nei confronti del locatore.

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