Pignoramento della casa addio: con la normativa sul valore sei salvo

In caso di pignoramento non sempre è possibile intervenire sulla casa: ecco come proteggerla sulla base delle norme vigenti

Il pignoramento è un’azione che viene messa in atto da un creditore nei confronti di un debitore allo scopo di recuperare gli importi dovuti. Se da un lato ci si può andare a rivalere sull’eventuale liquidità accantonata su un conto corrente, dall’altro il pignoramento potrebbe interessare anche beni immobili come ad esempio la casa o altre proprietà.

Ma è davvero sempre possibile farlo o, invece, il debitore può proteggere in qualche modo la sua abitazione e non rischiare di perderla? Per capirlo è bene entrare nel merito della normativa legata ai debiti e al pignoramento immobiliare e capire quando sulla prima casa vige il cosiddetto ‘divieto di pignoramento’.

Casa non pignorabile, quando è possibile per legge

Sono in tanti a domandarsi come salvare l’abitazione dal pignoramento nel caso in cui ci si trovi con una serie di debiti ai quali non si riesce a far fronte. Spesso si ritiene che la vendita o la donazione dell’immobile, intestandolo ad esempio al figlio oppure al coniuge, possa metterlo al riparo dalle aste giudiziarie. Ma non è così ed infatti il debitore sarà soggetto all’azione revocatoria del creditore che andrà ad annullare un tipo di pratica considerato elusivo. Ciò nonostante è possibile in alcuni modi tutelare l’immobile, specialmente quando c’è in gioco il fattore ‘tempo’.

Casa non pignorabile dal fisco, le eccezioni
Il fisco non può pignorare la prima casa ma condominio e banche si (designmag.it)

Iniziamo col dire che il divieto di pignoramento della prima casa è possibile ma che esso vale solo per il fisco mentre non lo si può sfruttare per altri creditori come il condominio o la banca i quali possono agire con un’azione di pignoramento dell’abitazione indipendentemente dall’ammontare del credito.  Affinché non venga pignorata dal fisco essa deve essere il solo immobile di proprietà del debitore, deve essere il suo luogo di residenza e non deve essere accatastata nelle categorie A/1, A/8 e A/9 (di lusso).

Qualora uno di questi presupposti venisse meno la casa diventerebbe pignorabile, ma non in maniera automatica. Infatti l’abitazione potrà essere messa all’asta solo nel caso in cui il debito totale ammonti ad una cifra superiore a 120mila euro, e che risulti sempre superiore a questa cifra il valore complessivo del patrimonio immobiliare del debitore. Inoltre dovranno essere decorsi almeno 6 mesi dall’ipoteca sulla  casa.

Pertanto il solo ridurre l’esposizione debitoria portandola al di sotto dei  120mila euro, andando ad esempio a pagare una parte del debito, consentirebbe di mettere al riparo la casa dal pignoramento. Le cose cambiano per banca e condominio, che invece hanno la possibilità di pignorare l’immobile indipendentemente dalle condizioni di cui sopra.

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