Se scegli di usare le piastrelle per rivestire le pareti della cucina sorge una domanda. Qual è l’altezza giusta a cui fermarsi?
Progettare una cucina tenendo conto solo del suo aspetto funzionale è un peccato. Creare un ambiente armonioso ed equilibrato invoglia anche a mettersi ai fornelli nelle serate in cui ci si sente già stanchi. E per un risultato davvero elegante invece di limitarsi a tinteggiare le pareti molti optano per rivestirle con le piastrelle, in ceramica o nel più moderno gres porcellanato.
Usare le piastrelle in cucina ha diversi vantaggi, in particolare se si scelgono dei pezzi con la superficie lucida, che aiutano a diffondere meglio la luce. In un ambiente piccolo sono l’ideale sia per le pareti che per il pavimento, naturalmente in toni chiari come il bianco il grigio perla. Oltre a rendere la cucina più luminosa sarà facile individuare lo sporco e tenerla pulita.
Nonostante l’impatto estetico gradevole però rimane un dubbio, ossia fino a che altezza portare il rivestimento. Nelle vecchie case spesso le piastrelle arrivavano fino al soffitto, mentre in altre si fermano subito sopra il piano cottura. L’importante è che la varietà scelta sia sempre impermabile e non porosa, in modo da non accumulare sporco o umidità.
Esiste più di una soluzione ritenuta funzionale per capire fino a che livello salire con il rivestimento. Il più classico prevede di portare le piastrelle fino a due metri di altezza, in modo che i muri restino al riparo da eventuali schizzi o dai vapori che salgono dal piano cottura. Dato che è chiara e precisa è il metodo preferito, riportato anche nella maggior parte dei regolamenti comunali.
Per essere più precisi e magari risparmiare un po’ di materiale si può calcolare l’altezza ideale in base a quella di chi cucina e alla posizione del piano di lavoro. Se questo è a 90 cm da terra per esempio le piastrelle dovrebbero salite fino a 155cm per coprire una fascia superiore abbastanza alta. Quando il piano è alto un metro allora il rivestimento arriverà anche a 160-170 cm.
Tenendo conto dell’impatto estetico però un rivestimento che si interrompe di colpo potrebbe non essere ottimale. Per questi molti optano per arrivare almeno al margine superiore dei mobiletti pensili dove si ripongono piatti e posate. Questo crea una certa uniformità sulla parete del piano di lavoro, più gradevole alla vista.
In molte cucine moderne poi i designer non si preoccupano di fare troppi calcoli e coprono con le piastrelle tutta la parete adiacente al piano cottura. Spesso anzi per delimitare la zona di lavoro prolungano la copertura a una parte del pavimento antistante la parete.