La soluzione per un pavimento pulito sembra scontata, quella consigliata dalla nonna, eppure oggi rappresenta la via d’uscita per ambiente e risparmio.
Non è facile comprendere in prima istanza quanto sia importante ogni azione, anche se si tratta di un atto, anche il più “banale”, compiuto in casa. Non è soltanto una semplice lezione sulla consapevolezza o un invito “motivazionale” a non lasciarsi sommergere dall’automatico comportamento delle abitudini, che toglie la vista su ciò che si fa, e resta il senso soltanto di una parte del personale agire.
Ebbene, l’importanza è rivolta ad elementi e dinamiche ben più ampie delle variabili che ruotano intorno a una casa: ovvero – una parola che appare di moda, ma costituisce un imperativo – l’ambiente. Non occorre pensare necessariamente alla salvaguardia dell’Amazzonia o allo scioglimento dei ghiacci artici, quando si declama questo termine: o almeno non soltanto questo. Dietro ad una realtà terminale molto vasta e determinante per la sopravvivenza umana futura, vi è una realtà di partenza apparentemente piccola, ma con tutta evidenza non ignorabile dalle aspettative.
Come risparmiare sui panni per la pulizia del pavimento e avere una pulizia rispettosa dell’ambiente
Ecco dunque che la casa diventa il campo di un primo livello di battaglia per la preservazione di ciò che l’esistenza mette a disposizione in forma naturale e su cui è solo “posata” la presenza umana. La recente crisi energetica ha ricordato che il dramma che può vivere l’individuo in termini crescenti non si presenta esclusivamente sotto forma dei disastrosi aumenti sulla bolletta. E non sarà soltanto un cambio (senza sacrificio) sulle consuetudini di consumo.
Sin d’ora, la ricerca del risparmio deve andare di pari passo con la cosiddetta sostenibilità di un prodotto che prima viene consumato, e dunque sfruttato nelle sue potenzialità, e successivamente, una volta ridotto a scarto e rifiuto, immesso nell’aleatorietà dell’ambiente. Come si vede non basta la retorica (sebbene non insignificante) di imballaggi e prodotti differenziabili al cospetto dei cassonetti della nettezza urbana: occorre produrre di meno per sottrarre meno risorse di origine naturale; consumare meno per avere meno rifiuti dispersi.
Come farsi i panni in casa per la pulizia del pavimento, evitando così di comprare la microfibra
Tra le pressioni sull’industria e sulle famiglie, quella meno illuminata dalla ribalta è quella sul pulito: non le sbandierate docce o shampoo in meno, ma anche il sapone diluito dal fiume d’acqua immesso negli scarichi dalle lavatrici, dai lavabi e dal semplice lavaggio di pavimenti. Insomma, non è poi così difficile immaginare, in dirittura della foce e del mare, correnti e correnti di sapone scartato, additivi e acque inquinate.
Tra i rifiuti solidi, invece, panni monouso, impossibili da riciclare a causa della sporcizia assorbita e dell’agglomerato di fibre artificiali difficilmente sintetizzabili. Basta la logica dei consigli della nonna per trovare una strada che contribuisca, in parte, al salvataggio del pianeta. Si può ad esempio avvolgere un vecchio asciugamano da biancheria, di piccole dimensioni, sulla scopa da Swiffer (o anche tipo “Mocio”), al posto del classico panno monouso in microfibra. L’esito della pulizia non è affatto deludente e in più l’asciugamano sarà lavabile e pronto al riutilizzo. Anche le tasche ringrazieranno per gli acquisti in meno sulle “ricariche”.