In caso di passaggio di proprietà di casa, ci sono delle spese che vanno sostenute per portare a termine la procedura.
Quando occorre trasferire la proprietà di un immobile da un soggetto a un altro, è lecito chiedersi quanto costi il passaggio di proprietà di una casa. Basti pensare ai casi di vendita di un immobile, oppure di una donazione o successione testamentaria. Come, purtroppo, avviene sempre in questi casi, il procedimento ha dei costi da sostenere, soprattutto a favore dell’Agenzia delle Entrate.
Il passaggio di proprietà di una casa – atto ufficiale che attesta il trasferimento della proprietà dell’immobile da una persona a un’altra – viene calcolato in caso di vendita, di successione e di donazione. Si tratta di un atto che va firmato alla presenza di un notaio, che faccia da garante per il procedimento. Quando tale trasferimento avviene in caso di compravendita di un immobile, l’atto in questione viene sottoscritto durante il rogito notarile.
Passaggio di proprietà di casa: cosa fare
È bene ricordare che il passaggio di proprietà di una casa è un procedimento da considerarsi sempre necessario, che non tiene neppure in considerazione l’eventuale legame che c’è tra i soggetti in questione (quindi, anche in caso di donazione o lascito). Il calcolo del passaggio di proprietà deve includere l’imposta ipotecaria, l’imposta di registro, l’imposta catastale, l’onorario del notaio e altre imposte che possono esserci in base a casi specifici.
Per fare il passaggio di proprietà, occorre presentare alcuni documenti, ovvero la copia del documento d’identità e del codice fiscale dei soggetti interessati, l’atto di provenienza dell’immobile, la visura ipotecaria, il certificato di agibilità – che garantisce lo stato di sicurezza dell’immobile – e l’attestato di prestazione energetica, che valuta la classe energetica della struttura.
Fare il passaggio di proprietà di una casa ha dei costi: per quanto riguarda la prima casa, si calcola un’imposta di registro del 2% del valore catastale dell’immobile, un’imposta catastale di 50 euro e un’imposta ipotecaria di 50 euro. Da aggiungere, poi, l’onorario del notaio, che può andare dai 500 ai 2mila euro. Per una seconda casa, invece, si parla di un’imposta di registro del 9% del valore dell’immobile, di un’imposta catastale dell’1% del valore dell’immobile e di un’imposta ipotecaria del 2% del valore dell’immobile.
In caso di donazione o di successione, l’imposta di registro è pari al 5% della rendita catastale dell’immobile, che va moltiplicata per il coefficiente fisso. Ci sono, poi, i diritti di trascrizione ipotecaria a 90 euro, l’imposta di bollo forfettaria di 230 euro, la tassa catastale di 200 euro, l’imposta ipotecaria da 200 euro per la prima casa e la tassa variabile che riguarda l’archivio notarile. Da aggiungere, poi, le tasse per la successione e sempre e comunque i costi per l’onorario del notaio.