I pannelli solari permettono davvero di risparmiare una volta installati? Forse la verità è diversa da quello che tutti pensano.
Trovare un modo per risparmiare sulle bollette non può che essere un’esigenza comune, a maggior ragione in un periodo come quello attuale in cui i soldi non sembrano bastare mai. Questo è l’obiettivo che spinge tante persone a installare i pannelli solari a casa, convinto che l’investimento che si deciderà di fare sarà poi ripagato negli anni quando ci si ritroverà con la fattura della luce tra e mani.
Ma siamo davvero sicuri sia così? Un vantaggio sembra effettivamente esserci e sono in tanti a sottolinearlo, anche se purtroppo la situazione potrebbe essere destinata a cambiare a breve, è bene quindi tenerlo presente se si è ancora in dubbio sull’installazione.
I pannelli solari sono davvero vantaggiosi?
Quando si deve sostenere una spesa particolarmente ingente si tende sempre a sottovalutare pro e contro, specialmente se questa può comportare la necessità di rinunciare a qualcosa per non avere problemi. Quello che viene richiesto per l’installazione dei pannelli solari rientra certamente in questa categoria, anche se spesso ci viene raccontata solo la parte positiva legata a questo tipo di intervento.
Un impianto di questo tipo, secondo le rilevazioni di Altroconsumo, garantisce un reale risparmio sulla bolletta dell’energia solo se i consumi annuali superano i 2.500/3.000 kWh, ovvero quelli di una famiglia che usa più apparecchi elettrici. Qualora le abitudini dovessero essere differenti, potrebbe essere necessario attendere anche pù di dieci anni per arrivare a dire che quell’investimento sia stato davvero conveniente.
Le prospettive per il prossimo futuro potrebbero però non essere così positive come potremmo pensare. Emblematico è quanto scritto recentemente da ‘Le Parisien’, che ha avanzato un’osservazione non da poco per chi ha già a casa i pannelli solari: con il trascorrere degli anni rivendere energia sarà sempre meno conveniente. Questa situazione rappresenta anche una diretta conseguenza del numero sempre maggiore di persone che hanno voluto modificare in questo modo la casa: più impianti ci sono zone in cui la produzione di energia supera il fabbisogno. Anzi, se l’infrastruttura non dovesse essere in grado di raggiungere le zone più vicine il prezzo dell’energia potrebbe addirittura essere in negativo nei momenti della giornata in cui si ha un’elevata produzione delle rinnovabili.
Almeno per ora, è bene precisarlo, non siamo ancora giunti a questa fase in Italia, c’è chi è ancora dubbioso sull’efficacia di impiegare i soldi per questo tipo di intervento, si tratta quini di un problema che, se necessario, prenderemo in considerazione tra qualche anno. Tanti adesso scelgono di ottenere un ricavo attraverso lo scambio sul posto di energia, così da vendere un quantitativo pari all’energia acquistata, ma anche in questo caso il vantaggio è inferiore alle aspettative. Il costo di vendita risulta essere infatti più basso rispetto a quello di acquisto.
Non si deve inoltre dimenticare il ruolo svolto da un’altra voce che troviamo sempre in bolletta, gli oneri di sistema. Più si consuma, più alti saranno i costi, indipendentemente dalla quantità immessa come surplus di energia. Se si vuole davvero che l’impianto risulti efficiente (spesso ne viene installato uno superiore al fabbisogno), sarebbe ideale consumare energia elettrica prodotta direttamente dai pannelli, magari passando a un riscaldamento a energia elettrica, abbinando una pompa di calore, al posto del gas. In alternativa, potrebbe essere utile un sistema di accumulo, che consente di preservare energia da sfruttare nei periodi in cui la produzione è maggiore.