C’è una nuova soluzione in arrivo sul mercato per avere dei pannelli solari che funzionano anche in caso di forti nevicate.
L’idea di realizzare sul tetto di casa un piccolo impianto fotovoltaico è un’ottima soluzione per ridurre i consumi di energia e abbassare il prezzo delle bollette. Ma se in estate i pannelli solari funzionano a meraviglia, quando arriva l’autunno e arrivano intere settimane di pioggia la loro efficienza si abbassa molto. Per non parlare di quando c’è nebbia o se si mette a nevicare.
Già chi vive in bassa montagna prima di pensare a installare un impianto fotovoltaico si fa diverse domande per la questione dell’accumulo della neve. Naturalmente i pannelli prima di essere considerati idonei sono sottoposti a dei test per testare la resistenza alla compressione. Tuttavia se la neve si accumula copiosa e non viene rimossa è facile che si presentino dei danni alle celle.
Poiché proteggere l’integrità dei pannelli è il segreto per riuscire a mantenere l’impianto efficiente negli anni i tecnici hanno vagliato diverse soluzioni a questo problema. Una delle più recenti arriva dall’Università di Toledo e per quanto sia ancora solo allo stadio sperimentale appare promettente per il futuro del settore.
I pannelli solari resistenti alla neve
A capo della ricerca si trova il professore associato del Dipartimento di Ingegneria Industriale Hossein Sojoudi. Il suo team di esperti al momento sta testando il progetto sia negli Stati Uniti che in Giappone e il nome che hanno scelto per la loro creazione è emblematico, ossia “Snow-Free Solar”. Si tratta di uno speciale rivestimento per i moduli, da applicare sul bordo inferiore.
Il materiale usato per questa copertura non interferisce con l’assorbimento della luce solare né ha modo di intaccare l’efficienza del pannello. Il suo ruolo è quello di facilitare lo scivolamento dei depositi di neve che si formano sul modulo in modo da liberare le celle dopo una nevicata. In pratica è una rimozione passiva che non richiede alcun meccanismo alimentato dalla corrente.
Grazie a questo rivestimento l’efficienza dei pannelli solari in base ai test sarebbe aumentata del 5%, e allo stesso tempo anche la loro durata pare ne possa trarre beneficio. Per il momento però è presto per pensare di mettere questa soluzione sul mercato dato che mancano ancora dei test su larga scala. In più tutti i dettagli tecnici rimangono riservati per il momento.
Al momento l’obiettivo dei ricercatori stando alle parole dello stesso Sojoudi è quello di arrivare a produrre un milione di rivestimenti entro la fine di quest’anno. Inoltre intendono presentare l’idea al concorso per migliorare l’efficienza degli impianti solari indetto dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.