Le nuove tasse rischiano di essere veramente deleterie per i proprietari di immobili che dovranno addirittura vendere.
Il possesso di un immobile è già attualmente corredato da una serie di oneri e pagamenti da considerare. Il recente picco di tasse mette a dura prova quanti non traggono benefici economici dagli immobili posseduti. Si pensi alle abitazioni in disuso o non abitate, in questo caso c’è un serio rischio di svalutazione commerciale.
I fronti da considerare sono due, da un lato l’aumento generalizzato delle tasse e ovviamente in particolare ciò che riguarda ad Imu e ISEE che con l’ultima riforma del catasto sono stravolti per i calcoli e, dall’altra, ciò che riguarda invece la direttiva case green e i conseguenti problemi che questo determinerà negli immobili degli italiani.
Imu e DCG, cambiano i coefficienti: guai per i proprietari di casa
L’ultima notizia è della riforma del catasto che impone un cambiamento netto, dopotutto erano trent’anni che non veniva aggiornata ed era plausibile che si procedesse in questo modo. Tra gli obiettivi di questa vi è la crescita del Paese, sistema di tassazione trasparente, eliminare i micro tributi, ma è anche previsto un sistema di rilevazione catastale, che integrerà diverse informazioni.
Quindi, sintetizzando, il punto chiave è che ci sarà un nuovo modo di calcolare l’IMU sugli immobili dalla seconda casa in poi. Ci saranno vari indicatori come manutenzione, caratteristiche, dimensioni, posizione. Questo vuol dire che non solo la valutazione sarà molto precisa, ma per tanti potrebbe essere veramente più costosa.
A questo si aggiunge il problema della direttiva case green che obbligherà tutti gli italiani con immobili datati a ripristinare le condizioni e quindi ad affrontare una spesa tra i 35 e i 60 mila euro. Se quindi, a fronte di tutte queste vicende, non c’è alcun beneficio, pensare di investire tutti questi fondi, senza contare la spesa a lungo termine tra manutenzione e oneri fiscali per non slittare con l’IMU e ovviamente il corrispettivo aumento da pagare, potrebbe essere per molti tragico e spingere quindi a una vendita di massa degli immobili.
Chiaramente saranno a rischio soprattutto le case usurate e difficili da risanare o collocate in aeree urbane con minima rendita e da cui è impossibile quindi cavarne qualcosa. Ovviamente per i cittadini non avrà senso farsi carico di questi costi elevati per un immobile in cui non vivono e che, pur volendo impiegare come forma di investimento, non porterebbe a nulla.