Panico affitti: troppi sono fuori legge a causa di questo diffuso errore sulla registrazione

Moltissimi contratti d’affitto in Italia sono fuorilegge a causa di un errore comune durante la fase di registrazione: scopriamone di più.

Quando si stipula un contratto d’affitto ci sono degli obblighi e dei diritti che sono garantiti sia al locatore che all’affittuario, questo sempre che il contratto di affitto stipulato tramite accordo e firma sia stato opportunamente registrato all’Agenzia delle Entrate. Solitamente di registrare il contratto di affitto si occupa il locatore, tuttavia è bene che anche l’affittuario controlli che l’operazione sia andata a buon fine.

Questo perché la legge anche in questo caso non ammette ignoranza: è cura di entrambe le parti assicurarsi che il contratto venga opportunamente registrato, dunque può anche l’affittuario farsi carico della procedura – che è possibile completare comodamente da casa in via telematica – per evitare di non andare incontro a multe per altro salate.

Qualora il contratto non sia stato registrato infatti – anche se l’affittuario ha firmato il contratto e pensa di essere nel giusto – l’affitto sarà considerato in nero. Questo, oltre ad essere contro la legge, comporterà la perdita di qualsiasi diritto da parte di entrambi i contraenti e dunque permetterà al proprietario di cacciare di casa l’affittuario anche se la decorrenza minima sancita dalla legge non è passata.

La registrazione del contratto è una salvaguardia dunque soprattutto per l’affittuario, il quale potrà legittimamente occupare l’immobile affittato fino alla fine dei termini (3+2 nei contratti a canone concordato e 4+4 in quelli a canone libero). Rappresenta una tutela anche nei confronti del proprietario, il quale potrà avere ragione dell’affittuario in caso di mensilità non corrisposte solo in presenza di un contratto legalmente riconosciuto.

Affitti: quando va registrato un contratto e quando va rinnovata la registrazione

Chiarito il punto sulla necessità di registrare ufficialmente il contratto all’Agenzia delle Entrate, va sottolineato che le tempistiche sono abbastanza strette: locatore e conduttore hanno tempo fino a 30 giorni dal giorno di stipula per effettuare la registrazione. Scaduti i 30 giorni sarà comunque possibile effettuare la registrazione dietro pagamento di un’apposita penale.

Errore comune nei contratti d'affitto
La registrazione del contratto d’affitto è necessaria per la validità legale dell’accordo – designmag.it

La registrazione ha un costo preciso che può essere concordato in sede contrattuale e che può essere pagato in un’unica soluzione (dunque considerando tutti gli anni di contratto previsti 3+2 o 4+4) oppure annualmente. La cifra minima annua è di 67 euro. Una volta registrato il contratto d’affitto, va rinnovato? E se sì ogni quanto?

In realtà la legge prevede che una volta registrato il contratto di affitto non ci sia bisogno di rinnovo a meno che i contraenti non decidano di modificarlo. Ogni variazione contrattuale va dunque registrata tramite l’annullamento del contratto precedente e la stipula di uno nuovo.

Qualora non dovesse giungere alcuna comunicazione si ritiene valido il contratto originario e le cifre di canone annuo ad esso applicate. Tale presunzione è valida anche al termine degli anni previsti, poiché superato il termine – salvo comunicazione contraria- si ritiene che i contraenti abbiano rinnovato il contratto alle medesime condizioni.

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