Moderni, esteticamente piacevoli da guardare e facili da pulire: i piani cottura a induzione sono oggi protagonisti di moltissime cucine. Per vederli in azione, però, è necessario usare delle apposite pentole e padelle, pensate proprio per questo tipo di cottura. Saperle riconoscerle e capire quali sono le differenze con i più tradizionali utensili è quindi fondamentale. Vediamo quindi come fare.
Padelle a induzione e padelle normali: quali sono le differenze?
Seppur apparentemente simili, ci sono diversi fattori che distinguono una padella a induzione da una padella tradizionale. Il primo, e anche quello principale, è il suo fondo.
Un normale utensile da cucina non ha bisogno di un fondo particolare, e il materiale di cui è fatto potrà sostanzialmente incidere solo sull’efficienza e sulle performance di cottura dei cibi. Per le padelle a induzione invece è diverso. Necessitano, infatti, di avere il fondo in materiali quali l’acciaio inox o l’alluminio, in grado di attivare il campo magnetico e di assicurare la cottura uniforme delle varie pietanze. Le nuove padelle a induzione versatili e innovative, inoltre, hanno un fondo antiaderente, che le rendono più durevoli, perfette per la preparazione di qualsiasi ricetta, e facili da pulire.
Un’altra differenza sostanziale è la modalità di funzionamento. Le padelle a induzione funzionano al meglio su piani a induzione, per l’appunto, mentre quelle normali su piani a gas o elettrici. Tuttavia, se una padella tradizionale non può essere usata su un piano a induzione, giacché non porterebbe a termine il suo compito come dovrebbe, una a induzione potrebbe andare bene anche su fuochi comuni.
Infine, le pentole a induzione in genere sono particolarmente efficienti nel riscaldare e mantenere il calore, riducendo i tempi di cottura.
Come riconoscere una padella a induzione
A questo punto è bene anche capire come riconoscere una padella a induzione. In sostanza, i modi per farlo sono due.
- Prova calamita. Questo tipo di pentole, abbiamo visto, funzionano grazie al campo magnetico che, generato, crea calore. Per questo, per assicurarsi che l’utensile che si ha sia a induzione o meno è sufficiente avvicinare una calamita al suo fondo. Se il magnete si attacca, allora si tratta di una pentola a induzione;
- Prova cottura. Un’ulteriore prova da fare potrebbe essere quella di riempire la padella con un po’ d’acqua e metterla sul piano a induzione. Se l’acqua non dovesse scaldarsi e non dovesse raggiungere il bollore, allora il calore non si è attivato e ci si trova di fronte a un utensile tradizionale;
- Controllo delle caratteristiche. Un’altra cosa da fare a prescindere quando si acquista una pentola è controllare le sue caratteristiche. Nel cartellino, in caso di magnetizzazione del fondo, si troverò sicuramente il simbolo della serpentina, che ne indica la natura.
Talvolta può anche succedere che, per quanto la padella possa essere indicata per questo tipo di cottura, un piano a induzione non si attivi, come se non la riconoscesse. Questo può avvenire per due motivi.
Il primo è che forse la padella in questione è troppo piccola o troppo grande per il fuoco. Il secondo è che semplicemente si trova nella posizione sbagliata. La cosa fondamentale, infatti, è che la padella sia perfettamente posizionata sulla piastra e che sia delle dimensioni corrette per quel determinato fuoco. In questo modo si avrà anche la garanzia che il calore si diffonda su tutta la superficie, cuocendo alla perfezione i cibi.