Gli architetti e i designer più visionari e dallo spirito libero hanno creato tantissimi oggetti di design ispirati al sesso, lasciandoci opere che sono diventate iconiche, come il divano Bocca di Studio 65 per Gufram (1970). Possiamo tranquillamente affermare che tanti oggetti, anche di uso quotidiano, sono stati concepiti come simboli di un pensiero erotico mostrandoci chiaramente l’intimo rapporto esistente tra corpo umano e design. Ecco alcuni esempi.
Partiamo dal vaso Shiva di Ettore Sottsass (1971), un porta fiori dalle evidenti forme falliche creato dall’ironico, irriverente e provocatorio artista che lo ha pensato in ceramica smaltata color rosa.
Poi è la volta della brocca Culona di Ugo La Pietra, realizzata in ceramica ma poi ‘rivisitata’ anche in argento da De Vecchi. L’oggetto d’uso è stato realizzato all’inizio degli anni ’80 reinserendo l’elemento antropomorfo, un tempo presente e poi dimenticato per lungo tempo dal design.
La poltrona Up5 di Gaetano Pesce è stata disegnata nel 1969 ed è una delle più apprezzate espressioni del Radical Design oltre che essere diventata una delle sedute di design famosissime nel mondo. Sette diversi modelli di sedute in varie dimensioni rappresentano un corpo di donna dai seni prosperosi e a gambe divaricate, in cui sedersi e rilassarsi abbandonati. Ma al contempo, il pouf a forma di palla legato con una corda, denuncia esplicitamente la condizione di schiavitù a cui la donna è costretta da secoli.
Realizzato più recentemente, come protesta per un certo tipo di design standardizzato, è Firebird un accendigas dall’evidente forma fallica creato da Guido Venturini per Alessi (1993). Nato da un guizzo goliardico e anarchico allo stesso tempo, è diventato uno degli oggetti di design ispirati al sesso più iconici e famosi in tutto il mondo.