Delle volte gli odori sgradevoli di cucina in condominio possono diventare un reato. Fai attenzione: potresti ottenere un ricco risarcimento.
Quando si vive in un condominio a dare fastidio non solo possono essere i rumori, ma anche tutti quelli che sono gli odori sgradevoli. Si sa che quando si condivide un palazzo con altre famiglie sono diverse le molestie condominiali che possono sorgere. Immissione di calore, di fumo e anche di odori potrebbero portare anche a una condanna. Chi effettua la denuncia potrebbe anche ricevere un cospicuo risarcimento.
A stabilirlo sono i tantissimi elenchi di precedenti giurisprudenziali sul caldo argomento. A emettere l’ultimo di questi ci ha pensato il Tribunale di Milano con la sentenza n.2314 del 2024. In tal senso è importante capire quando gli odori sgradevoli di cucina in condominio possono costituire un reato. Oggi andremo ad analizzare il caso in cui un odore sgradevole ha oltrepassato i limiti di accettabilità inducendo il Tribunale a prendere delle decisioni a riguardo.
Odori sgradevoli in cucina, quando è reato: così accedi al risarcimento
Gli odori sgradevoli provenienti dalla cucina in un condominio possono rappresentare una fonte di disagio per i residenti e, in alcuni casi, possono essere considerati una violazione della legge. Secondo l’articolo 844 del Codice civile italiano è possibile richiedere la cessazione delle immissioni nocive che superano la “normale tollerabilità“. Questo include odori come quelli di fritto o di cucina stantia, che possono essere considerati particolarmente fastidiosi.
Allo stesso tempo la determinazione di cosa sia considerato tollerabile dipende dal giudice e viene valutata caso per caso, tenendo conto della condizione dei luoghi e delle prove fornite dalle parti coinvolte. Il giudice può anche avvalersi di consulenti tecnici per valutare la situazione in modo più dettagliato. In alcuni casi quando gli odori sono considerati particolarmente molesti e pregiudicano significativamente la qualità della vita dei residenti, può essere necessario chiudere l’attività che li genera.
Prima di arrivare a una decisione così drastica, tuttavia, il giudice cercherà soluzioni alternative che possano conciliare le esigenze dell’attività commerciale con i diritti dei residenti. Per quanto riguarda la questione penale, esiste la possibilità di denunciare il responsabile per il reato di getto pericoloso di cose, anche in presenza di molestie olfattive provenienti da un impianto autorizzato per le emissioni in atmosfera.
Per stabilire la colpevolezza del reo, si deve fare riferimento al criterio della “stretta tollerabilità”, che è più stringente rispetto alla normale tollerabilità prevista dal Codice civile. Gli odori sgradevoli in condominio quindi possono essere considerati una violazione della legge, sia dal punto di vista civile che penale, andando a richiedere azioni legali per essere affrontati adeguatamente.