L’Unione Europea continua il suo impegno per un Continente sempre più green: ma i cittadini potranno far fronte agli obblighi imposti?
Si è svolto lo scorso Giovedì 31 Agosto il secondo incontro tra i rappresentati della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo ed il terzo è previsto tra la fine di Settembre e l’inizio di Ottobre. Lo scopo è di giungere al più presto ad un testo di indirizzo delle politiche da adottare nel Continente per un maggior rispetto dell’ambiente in relazione alle attività umane il più possibile condiviso tra tutti i membri dell’Unione.
E lo sappiamo: un cambio di rotta è urgente e di prioritaria importanza. Al contempo, tuttavia, è emerso un problema evidente: le necessarie norme di salvaguardia dell’ecosistema e della biosfera prevedono adeguamenti delle attività umane assai significativi; ma imporne l’applicazione in tempi troppo stretti e quasi completamente sulle spalle dei cittadini rischia di impattare in modo deflagrante la stabilità economica di individui, famiglie ed imprese.
Una sostenibilità ambientale che risulterà insostenibile per le tasche dei cittadini, dunque? Ebbene, il rischio c’è. Ed è per questo che gli auspici che i tavoli di confronto portino a concordare tempi di adeguamento alle norme più dilatati rispetto a quelli previsti. E la direzione sembra effettivamente quella di procedere verso l’introduzione di deroghe, anche se per il momento sono state concesse solo in alcuni Stati e solo in merito ad alcuni provvedimenti. Vediamo quali.
Le deroghe fino ad ora approvate da alcuni Stati e le previsioni future
Per ora, alcuni Stati membri dell’Unione hanno approvato deroghe ai tempi indicati per la ristrutturazione delle case. Tra le categorie di immobili inclusi nelle deroghe, risultano gli edifici residenziali usati meno di 4 mesi all’anno o a basso consumo energetico (ovvero inferiore al 25% rispetto a quello presunto annuo); i fabbricati temporanei utilizzati per meno di due anni; ed i siti industriali a fabbisogno energetico particolarmente basso.
Ed altre deroghe potrebbero essere in arrivo per la sostituzione degli elettrodomestici, che non modificherebbero le decisioni prese riguardo agli obblighi di miglioramento delle classi energetiche, bensì le tempistiche entro cui ai cittadini verrà imposto di adeguarsi effettuando i lavori necessari e sborsando il dovuto per acquistare nuovi frigoriferi, condizionatori e nuove caldaie.
Oltre all’abbandono delle caldaie a gas entro il 2029, infatti, al momento l’UE ha previsto ha l’obbligo di sostituire le cucine a gas con cucine ad induzione, l’obbligo di sostituire i frigoriferi di classi basse ed inquinanti entro il 2024 e lo stop all’assistenza ed all’installazione di condizionatori agli idrofluorocarburi, considerati responsabili dell’emissione di gas ad effetto serra. Attendiamo dunque i nuovi aggiornamenti di fine Settembre.