Quali sono le novità della riforma europea sulle ristrutturazioni delle case green? Vediamo le ultime novità aggiornate.
Le famiglie italiane che sono proprietarie di immobili sono in allarme per la decisione dell’Ue sulle cosiddette Case Green, cioè sull’obbligo di ristrutturazione delle case secondo un’ottica volta a rendere migliori le prestazioni energetiche degli edifici. L’obiettivo è ridurre le emissioni inquinanti per salvaguardare l’ambiente e anche ridurre in consumi energetici.
Con la direttiva Green Ue cosa cambia per i proprietari di casa? Vediamo quali sono le ultime novità, perché il piano dell’Unione Europea è destinato a scatenare ancora un dibattito acceso. Infatti le nuove regole impongono una spesa elevata per mettere a posto il patrimonio edilizio di tutti gli stati membri. A che punto siamo?
L’Italia trema, ma anche altri Paesi non sono da meno. I costi finali di tutti i lavori di ristrutturazione delle case per migliorare la prestazione energetica degli edifici ricadrebbero sulle famiglie o sullo Stato, quindi indirettamente sempre sulle famiglie. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin ha chiarito di aver chiesto interventi graduali proprio per permettere di affrontare la spesa senza mettere in difficoltà i proprietari delle case.
La cosa certa è che entro il 2050 occorre raggiungere l’obiettivo della neutralità energetica ma la situazione italiana è particolare e quello che si chiede alle famiglie italiane proprietarie di immobili potrebbe diventare un sacrificio enorme e difficilmente sopportabile. Ad ogni modo la questione è ancora aperta e i negoziati sulla direttiva Energy Performance of Building Directive che stabilisce di ristrutturare le case in chiave green sono ancora attivi.
Il fatto è che non c’è solo l’Italia ad essere coinvolta e non è facile trovare un accordo che vada bene per tutti. Tanto che il testo originale della direttiva green UE è stato già modificato ma la scadenza effettiva sugli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio non è stata ancora stabilita. I primi lavori andrebbero fatti entro il 2033.
Per le nuove costruzioni le cose potrebbero essere più semplici, mentre per le ristrutturazioni la questione è complicata. In Italia, secondo quanto dichiarato dallo stesso Pichetto Fratin, si stimano un totale di 31 milioni di fabbricati di cui 21 milioni sotto la classe D. Quelle da portare in classe D al 2033 ammonterebbero a 11,1 milioni. Anche se bisognerebbe prima intervenire sul 15% degli edifici residenziali più energivori, che in Italia sono circa 1,8 milioni. Una cifra davvero considerevole.
Al momento, dunque, l’obbligo di ristrutturazioni Green è destinato a slittare. La presidenza della Svezia ha rimesso la questione all’estate e dal primo di luglio sarà la Spagna a presiedere il Consiglio dell’Unione europea. Vedremo quindi cosa succederà nel concreto il prossimo autunno.