Scatta l’allarme per i proprietari di monolocali, il condono edilizio potrebbe non bastare. Attenzione ai locali troppo piccoli: il rischio è la non agibilità.
Soffitti alti, ampi corridoi e stanze grandi: le case di una volta sono ormai un lontano ricordo. Viviamo nell’era del boom dei monolocali, con una proliferazione di appartamenti sempre più piccoli e angusti, talvolta al di sotto dei limiti previsti dalla legge.
Sopratutto nelle grandi città, come Milano e Roma, questi mini appartamenti sono estremamente popolari. Molti proprietari hanno frazionato i loro appartamenti anni Ottanta e Novanta in mini appartamenti, quasi dei bucolocale.
In molti hanno cercato di regolarizzare la loro situazione affidandosi al condono edilizio. Tuttavia, questa soluzione non sempre garantisce l’agibilità di un immobile. Dunque, prima di effettuare un investimento immobiliare su un monolocale è consigliabile rivolgersi a un tecnico competente, così da verificare la conformità dell’immobile alle norme vigenti. Attenzione anche alla Legge 105/2024, o decreto Salva Casa, va interpretata nel modo corretto.
Monolocali troppo piccoli, non li salva neanche il decreto Salva Casa
Come abbiamo visto, molti proprietari di appartamenti hanno deciso di dividere il proprio immobile in monolocali. Un tentativo questo di moltiplicare i profitti, ma che talvolta può portare a grossi guai. Molti appartamenti sono stati infatti divisi in porzioni molto piccole, a volte anche troppo piccole per essere considerate delle abitazioni regolari.
Numerosi proprietari hanno quindi sperato nel condono edilizio, ovvero di uno strumento introdotto nel 1985 per regolarizzare illeciti realizzati in fase di modifica, costruzione o ampliamento dell’immobile. Tuttavia il condono non può in nessun modo rendere abitabile un immobile che violi le norme sulla salute e sulla sicurezza.
Queste sono state ridefinite con la Legge 105/2024, la quale stabilisce per i monolocali il limite di 20 m/q nel caso in cui siano destinati a una sola persona; 28 m/q se l’abitazione è destinata a due persone.
Ai Comuni spetta l’onere di verificare se gli edifici siano a norma e di rilasciare, nel caso, il permesso di abitabilità. Dunque l’immobile può ottenere il condono edilizio, ma se non dovesse rispettare i limiti di salute e sicurezza non potrà ottenere l’abitabilità.
Le norme di salute e sicurezza non vanno in nessun modo prese sottogamba, sono infatti fondamentali. Un’abitazione troppo piccola o poco ventilata, infatti, può mettere a rischio la salute di chi ci abita.
Dunque se si possiede un monolocale di dimensioni ridotte e lo si vuole rendere abitabile la prima mossa da fare è quella di rivolgersi a un tecnico abilitato. Quest’ultimo potrà valutare la situazione e dare un quadro preciso delle possibilità e dei cambiamenti da apportare all’appartamento per renderlo abitabile.