Nuove regole con la riforma del catasto: non basta la sostituzione della caldaia, i cittadini dovranno affrontare spese elevate

La riforma del Catasto, che fino ad oggi non era mai andata a buon fine, arriverà comunque impietosa, a causa degli obblighi UE.

Il Governo Meloni aveva dichiarato che al momento non era prioritaria una revisione del Catasto, ma nel Def, il documento di economia e finanza presentato di recente, spuntano le direttive UE. In pratica adesso è l’Europa che ci chiede di riformare e di adeguarci alle nuove regole, che obbligheranno tutti i proprietari di immobili a ristrutturazioni e modifiche per renderli efficienti energeticamente.

Le richieste dell’UE non si “limitano” alle disposizioni in merito alle classi energetiche ma vanno a imporre la rivalutazione del calore catastale degli immobili, in pratica attuando ciò che Draghi e Meloni non avevano fatto. Scendendo nel dettaglio possiamo comprendere come queste imposizioni costeranno un bel po’ di soldi a tutti coloro che possiedono un immobile. Inoltre le direttive UE non lasciano molto tempo per effettuare i lavori: le scadenze sono davvero molto vicine.

Andando a scrutare più a fondo sulla riforma obbligatoria si capisce immediatamente che per i proprietari di immobili sarà una batosta. Non dimentichiamo poi le ripercussioni sul mercato immobiliare, sia per quanto riguarda le compravendite che gli affitti.
obblighi ue efficientamento energetico
Dal 2026 tutti gli edifici dovranno installare obbligatoriamente i pannelli solari Designmag.it

Draghi, quando ipotizzò la riforma del Catasto, prevedeva adeguamenti nei valori di rendita catastale e del valore patrimoniale, e anche aggiornamenti periodici in modo da livellarli alle oscillazioni del mercato di riferimento. Secondo l’ex Premier, però, non si sarebbero visti innalzamenti delle tasse.

Innanzitutto la direttiva UE sulle ristrutturazioni obbligatorie è stata approvata, ed ecco cosa dovranno fare i proprietari degli immobili da qui a pochi anni:

  • Rendere la casa di classe energetica E entro il 2030;
  • Entro il 2033 , però, serviranno altri lavori perché la casa dovrà diventare di classe D;
  • Entro il 2040-2050 praticamente tutti gli immobili dovranno essere a zero emissioni.

Le uniche esenzioni riguardano gli edifici di pregio storico, quelli di culto e le seconde case, almeno secondo le prime indiscrezioni.

Infine, ricordiamo che entro il 2029 dovranno sparire le caldaie a gas, perché ritenute altamente inquinanti. Per tutti ci sarà l’obbligo di installare i pannelli solari già a partire dal 2026 e anche i fornelli a induzione. In conclusione, la transizione green inizierà a breve, che lo si voglia o meno.

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