Per chi ha installato i pannelli fotovoltaici è in arrivo una brutta notizia. C’è una nuova tassa da pagare.
Gli ultimi anni hanno visto un aumento della sensibilizzazione verso le energie alternative e uno stile di vita più sostenibile. Così sono state diverse le famiglie e le imprese che hanno iniziato a guardare al fotovoltaico e all’eolico. Da un lato per contenere i prezzi delle bollette, dall’altro per compensare il proprio impatto sull’ambiente producendo energia pulita per l’uso domestico.
Finora lo Stato ha voluto a sua volta incoraggiare verso questa transizione con degli incentivi, ma non solo. Quando i pannelli solari producono più energia del necessario il produttore ha la possibilità di cederla alla rete elettrica. O meglio, venderla in modo da ottenere un ritorno e al tempo stesso contribuire al fabbisogno energetico di tutti con il proprio impianto.
Purtroppo sembra che questo momento felice stia per trovare il suo epilogo. Da un po’ si sta parlando della possibilità di prevedere una nuova forma di tassazione per chi possiede un impianto fotovoltaico. La ragione che sta spingendo verso questa decisione sarebbe legata proprio al surplus di corrente prodotta dai pannelli solari, e alla sua gestione.
La discussione intorno alla possibilità di prevedere una tassazione ha preso piede in Australia. Di per sé sembra un controsenso dato che di fatto i cittadini la vedrebbero come una “punizione”. Dopo tutta l’insistenza verso la necessità di diventare sostenibili una tassa ad hoc del resto è normale che generi confusione. La ragione però è legata a un problema di sovraccarico.
La corrente elettrica che i cittadini australiani producono grazie agli impianti fotovoltaici è, in una parola, troppa. Dato che la domanda del mercato dell’energia è inferiore alla disponibilità si genera uno squilibrio. Troppa corrente può destabilizzare la rete elettrica nazionale. Quindi tassare la vendita di corrente sarebbe un’opzione valida per prevenire questa situazione.
L’altra proposta, che arriva direttamente dal gestore dell’energia elettrica australiano (AEMA) è anche peggio. Si tratterebbe di un sistema definito “backstop di emergenza”, ossia un modo per scollegare dalla rete elettrica nazionale gli impianti che producono surplus di corrente. In alcune zone dell’Australia, come il Queensland, esiste già.
Per chi ha un impianto fotovoltaico dunque la questione diventa complessa. Un modo per evitare di sprecare l’energia in più prodotta dai propri pannelli sarebbe quello di ricorrere alle batterie di accumulo. Questo consentirebbe di immagazzinarla e di usarla nei momenti di bisogno, ma si tratta di dispositivi ingombranti oltre che costosi.