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Normative

Non pagare un mese di affitto: ecco cosa succede con la normativa aggiornata

Saltare il pagamento di un mese di affitto ha delle conseguenze. Scopriamo cosa stabilisce la normativa al riguardo per evitare problemi.

Può capitare di aver speso più del previsto e di non avere la liquidità per pagare il canone mensile. Purtroppo l’alto costo della vita costringe tante famiglie a rinunce e sacrifici per far quadrare i conti ma possono non bastare.

Ogni mese puntualmente la maggior parte degli italiani si ritrova a dover drasticamente dare un taglio alle proprie entrate e risparmi per pagare la rata del mutuo oppure il canone di locazione. Per avere un tetto sopra la testa bisogna dar fondo al conto in banca e versare l’importo stabilito dal contratto con la banca o il proprietario dell’abitazione.

In base alla metratura della casa e al Comune di ubicazione la somma può variare notevolmente ma in media l’affitto mensile medio per gli appartamenti sul mercato è di 700 euro. Una somma altissima che può portare ad insolvenze da parte degli affittuari. Come detto il costo della vita è aumentato mentre stipendi e pensioni non abbastanza. La domanda a cui vogliamo rispondere è quanto ritardo nel pagamento del canone è tollerabile prima che si avvii la procedura di sfratto.

Quando scatta lo sfratto per l’affitto non pagato

Per conoscere le conseguenze di un affitto non pagato si devono leggere le condizioni del contratto stipulato tra proprietario e affittuario. Le direttive sono diverse in base al contratto di affitto ad uso abitativo o uso commerciale. In generale anche un piccolo ritardo può portare allo sfratto. Non conta il fatto che l’inquilino sia sempre stato puntuale nei pagamenti, superando i 20 giorni si rischia lo sfratto. Dal 21esimo giorno dalla scadenza del canone di affitto scatta la lettera di messa in mora e la citazione per convalida di sfratto per morosità.

La normativa sullo sfratto per canone non pagato (Designmag.it)

La risposta al dubbio, dunque, è chiara. Basta non pagare un mese di affitto per rischiare lo sfratto. Il versamento del canone, infatti, è la principale obbligazione del locatario. In caso di adempimento, quindi, non si potrà più fruire dell’immobile e lo scioglimento del contratto è diretta conseguenza. In caso di contratto di affitto ad uso diverso, invece, lo sfratto è concesso se l’inadempimento è importante. A stabilire l’entità dell’inadempimento sarà il Giudice. Una puntualizzazione sui venti giorni di ritardo tollerabili. Se l’inquilino dovesse pagare dopo il ventesimo giorno, il padrone di casa sarebbe obbligato ad accettare il versamento. La procedura di sfratto verrebbe, dunque, bloccata.

Valentina Trogu

Giornalista pubblicista, Web content writer, scrittrice e mediatrice familiare. Laureata in sociologia-analisi delle politiche sociali. Mi occupo della stesura di articoli toccando varie tematiche tra cui economia, salute, tecnologia, attualità. In questo modo posso coltivare la mia passione per la scrittura e cercare di rendere fruibili le informazioni ad un maggior numero di persone.

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