La legge offre ai condomini strumenti concreti per difendersi in caso di condotta scorretta dell’amministratore.
Una gestione corretta del condominio è essenziale per garantire che le risorse comuni siano ben amministrate. Tuttavia, non sempre chi ha la responsabilità di tale compito opera in maniera trasparente e diligente. Soprattutto negli ultimi tempi, si sono moltiplicate circostanze in cui emergono comportamenti ambigui o persino illeciti, che possono avere ripercussioni sulla qualità della gestione stessa.
Questi comportamenti possono includere irregolarità nella gestione delle finanze, la stipula di contratti non autorizzati o addirittura la falsificazione di documenti. Situazioni di questo tipo, oltre ad essere eticamente sbagliate, rappresentano veri e propri illeciti legali, che possono portare a conseguenze gravi, sia per l’amministratore stesso che per il condominio.
Una delle responsabilità principali dell’amministratore di condominio è gestire le finanze attraverso un conto corrente dedicato. Ogni somma ricevuta o erogata per conto del condominio deve transitare su questo conto ed è illegale se l’amministratore utilizza fondi di un condominio per coprire le spese di un altro. Questo comportamento, classificato come appropriazione indebita, è un grave reato.
Allo stesso modo, il bilancio del condominio non può mai essere negativo: ogni entrata e uscita deve essere tracciata e riportata correttamente, senza possibilità di deficit. Se si riscontrano anomalie nei conti, i condomini hanno diritto a chiedere chiarimenti e, se necessario, convocare un’assemblea per discutere della revoca dell’amministratore.
Anche la gestione delle assicurazioni richiede particolare attenzione. L’amministratore non può stipulare o modificare una polizza assicurativa per l’edificio senza una delibera approvata dall’assemblea. Qualsiasi modifica alla polizza esistente deve essere preventivamente autorizzata e un’azione diversa potrebbe configurarsi come abuso di potere.
Infine, la falsità dichiarativa è un’altra condotta gravissima. Se l’amministratore dichiara di aver ricevuto un provvedimento amministrativo, come un’ordinanza comunale che impone lavori urgenti, senza che questo corrisponda al vero, sta abusando del suo ruolo per indurre i condomini a prendere decisioni sbagliate. Questo comportamento viola il dovere di diligenza imposto dalla legge e può portare alla sua rimozione. La dichiarazione di un provvedimento inesistente, con l’obiettivo di forzare l’assemblea a deliberare interventi non necessari, costituisce una grave irregolarità.
La legge offre ai condomini strumenti concreti per difendersi in caso di condotta scorretta dell’amministratore. È possibile richiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria per discutere di tali irregolarità e decidere, se necessario, di sollevare l’amministratore dal suo incarico. In alternativa, si può ricorrere all’autorità giudiziaria, che ha il potere di disporre la rimozione del soggetto responsabile quando vengono accertate gravi violazioni