Il metodo di decluttering 1-3-5 aiuta a liberarsi del superfluo e ad avere una casa più organizzata e ordinata in poco tempo.
Negli anni si tende ad accumulare molteplici cose, dai vecchi libri dell’università fino a regali poco gradi, acquisti impulsivi e cose che, al momento dell’acquisto, sembravano assolutamente necessarie ma che, alla fine, non sono mai state utilizzate.
Tra abiti, stoviglie, libri e oggettistica varia, si finisce con l’avere armadi, credenze e scaffali totalmente stipati, avendo dunque la difficoltà di sistemare ciò che si utilizza realmente.
Proprio in queste situazioni diventa necessario eliminare il superfluo tramite il decluttering, ma se il metodo di Mari Kondo non fa al caso proprio si può sempre provare il metodo 1-3-5. Si tratta di un approccio che riduce il disordine aiutandoci a mantenere l’ordine più al lungo.
Decluttering 1-3-5: cos’è e come funziona
Prima di capirci di più del metodo 1-3-5 è bene analizzare le falle del metodo più conosciuto in fatto di decluttering, quello di Mari Kondo, colei che ha dato vita a tutta questa scia di rimozione del superfluo dalle proprie case. Il metodo della maestra dell’organizzazione prevede un approccio immersivo. Affrontare l’intero guardaroba, libreria o cassetto in una volta sola può risultare scoraggiante.
Inoltre, il processo di scelta, basato sull’emozione che ogni oggetto suscita, può essere emotivamente impegnativo, soprattutto quando si tratta di liberarsi di cose con un valore sentimentale. Dunque il metodo KonMeri potrebbe suscitare un senso di sopraffazione che porterebbe poi ad abbandonare il compito.
Con il metodo 1-3-5 non solo si procede per gradi, dando quindi modo di affrontare un compito alla volta, ma può essere dilazionato anche su più giorni. E senza la pressione di dover scartare tutto ciò che non “scintilla di gioia”, si eviterà di sentirsi stressati o inadeguati.
Il metodo di decluttering 1-3-5 è estremamente semplice da mettere in pratica essendo formato da pochi passaggi. Bisogna innanzitutto concentrarsi su un compito alla volta e ordinare le attività di pulizia da svolgervi in tre categorie: grandi, medie e piccole.
Il primo step prevede di portare a termine un compito importante e impegnativo, sul quale concentrare la maggior parte delle energie e della concentrazione. Successivamente si potrà passare a tre attività di media entità, che richiedano minore difficoltà e tempo rispetto alla prima. Infine, bisogna spuntare cinque piccoli compiti che richiedono poco tempo e poca concentrazione.
Un esempio pratico potrebbe essere:
- Compito alta intensità: riordinare, sistemare e organizzare la dispensa.
- Compiti di media intensità: gestire la posta, buttare vecchi prodotti di bellezza, creare il cesto magica per eliminare il disordine quotidiano.
- Cinque compiti a bassa intensità: eliminare la spazzatura dalla borsa, riporre gli asciugamani, svuotare lo scolapiatti, raccogliere i giochi dei bambini, controllare i prodotti in scadenza in frigo.
Una volta chiaro il metodo si può applicare a progetti più grandi, come svuotare la cantina, andando a trovare i vari compiti all’interno di quel dato ambiente.