Da sapere sul mutuo di casa, è possibile recuperare parte delle spese che avete pagato. Ecco come, tutte le informazioni utili.
Forse non tutti sanno che è possibile recuperare una parte delle spese sostenute per il mutuo di casa. Ma dovete affrettarvi perché questo recupero è possibile tramite la dichiarazione dei redditi, compilando in modo opportuno il modello 730 con l’indicazione delle relative spese.
Per sapere come fare, evitando errori, fatevi consigliare da esperti, come commercialisti o centri di assistenza fiscale. Noi, invece, vi segnaliamo quali sono le spese del mutuo che potete dedurre dalla vostra dichiarazione dei redditi. Informazioni importanti da conoscere per una maggiore consapevolezza e soprattutto per ottenere risparmi che sono fondamentali per mantenere il budget familiare in salute.
Di seguito, trovate in dettaglio tutte le informazioni sulle spese da recuperare. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Mutuo, come recuperare parte delle spese pagate
Le informazioni che vi diamo qui sono utili per chi quest’anno non ha ancora inviato la dichiarazione dei redditi con il modello 730, riguardante le somma guadagnate e le spese sostenute nel 2023. Il modello precompilato è disponibile nell’area riservata di ciascun contribuente sul portale dell’Agenzia delle Entrate dallo scorso 30 aprile.
Dal 20 maggio è possibile modificarlo, mentre il termine ultimo per l’invio del 730 per la dichiarazione dei redditi, con eventuali rettifiche o aggiunte al modello precompilato, è il 30 settembre 2024. Invece, è il 15 ottobre 2024 per chi utilizza il modello Redditi. Avete dunque tutta l’estate per completare il vostro 730 nel modo più corretto, inserendo anche le spese per il mutuo che potere recuperare.
Oltre agli interessi passivi al 19% (per un massimo di 4mila euro), le spese sul mutuo che si possono recuperare con la dichiarazione dei redditi sono: le spese di istruttoria e di perizia tecnica, effettuate dalla banca per valutare la eventuale concessione dl mutuo e poi fatte pagare al cliente, le spese per il notaio, per la redazione dell’atto di mutuo ed eventualmente l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca, e infine l’eventuale penalità addebitata dalla banca per l’estinzione anticipata del mutuo.
Tutte queste spese, in primo luogo, devono essere sostenute per l’acquisto della prima casa di abitazione e possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi al 19%. Con al conseguenza di avere uno sconto sull’Irpef da pagare o un eventuale rimborso se avete pagato più imposte di quelle dovute.
Invece, sono escluse dalla detrazione: le spese di assicurazione dell’immobile, le spese per il notaio che riguardano l’atto di compravendita della casa, le imposte di registro, l’Iva e le imposte ipotecarie e catastali per il trasferimento dell’immobile;, infine le spese per l’incasso delle rate di mutuo.