Ora che i tassi di interesse iniziano a scendere conviene di più sottoscrivere un mutuo a tasso fisso o variabile?
I tassi stanno scendendo e le coppie rispolverano l’idea di comprare una prima casa chiedendo un mutuo a una banca. Conviene maggiormente il tasso fisso o quello variabile?
Si insinua nuovamente il dubbio sulla convenienza del tasso fisso o variabile nella mente degli italiani. Dopo un paio di anni tragici a causa dell’aumento per dieci mesi consecutivi del tassi deciso dalla Banca Centrale Europea, la rotta si è invertita. I tassi – lentamente – cominciano a scendere tanto da far nuovamente accarezzare l’idea di comprare casa a tanti cittadini. Molte coppie hanno dovuto accantonare l’idea a causa di una rate mensile troppo alta.
Mutuo a tasso fisso o variabile dopo il taglio dei tassi della BCE?
Spesso sono state proprio le banche a dover rifiutare la richiesta del finanziamento perché non convinti della capacità del possibile acquirente di pagare con puntualità le rate. Per accollarsi 900 euro di mutuo servono entrate mensili sicure di 2 mila euro minimo se non di più. Impossibile offrire tale garanzia per tantissimi giovani. Con il taglio dei tassi BCE si riapre uno spiraglio ma quale mutuo è più conveniente?
La BCE ha tagliato di 25 punti base il costo del denaro dopo che i rialzi lo hanno portato al 4,25%. Di conseguenza si riaprono le porte sul mercato immobiliare e sui finanziamenti ipotecari. In generale le rate dei mutui sono già diminuite del 3,69% e potrebbero ancora scendere. Il risparmio stimato è di 200 euro al mese circa su un mutuo di 200 mila euro a 25 anni.
Tra fisso e variabile si rivela ancora vincente il tasso fisso. Ma quali sono le migliori offerte? Ipotizziamo un mutuo di 200 mila euro di durata 30ennale. BPRE Banca propone un tasso del 2,65% con rata di 402,96 euro, Intesa Sanpaolo offre un tasso del 2,65% con 402,96 euro di rata e Credem un tasso del 2,61% con rata di 400,86 euro. Naturalmente questi sono possibili piani di ammortamento.
Sulla rata finale incidono numerose variabili come l’età del richiedente, la capacità reddituale, la città di ubicazione dell’immobile. Ricordiamo, poi, che le banche non coprono il 100% del valore della casa da acquistare. La maggior parte degli istituti accetta mutui per l’80% del costo dell’abitazione. La parte restante – il 20% – dovrà essere pagata con la liquidità dell’acquirente.