Mutuo o affitto, cosa conviene nel 2025? L’agenzia non te lo dice, ma il risparmio è enorme

Come, e quando, si risparmia di più, con l'affitto o con il mutuo? Cosa conviene di più nel 2025.

La domanda sorge spontanea e, malgrado sembri di facile soluzione, ci sono tantissimi aspetti da considerare per chi sta cercando casa. Ma nel 2025 è meglio un mutuo oppure un affitto e quali sono i benefici, e i malus, di cui tener conto in entrambe le soluzioni?

Da una parte un mutuo, ovvero il pagamento di una rata – tendenzialmente alta – mensile per 20 o 30 anni, ma con la certezza di diventare poi proprietario dell’immobile. Dall’altra, una affitto mensile, tendenzialmente più basso di una rata del mutuo, ma senza acquisizione della proprietà. Ci sono tantissimi aspetti di cui tenere conto.

Cosa conviene nel 2025, il mutuo o l’affitto?

Da un punto di vista economico il mutuo conviene se parliamo del lungo termine, ovvero del risultato finale dell’acquisizione dell’immobile. Ma, come detto, la risposta non è di certo semplice né scontata. Questo perché dobbiamo tenere conto delle possibilità, chiaramente molto diverse, dell’accesso ad un mutuo da quelle dell’affitto: chi ha i requisiti per un contratto di locazione potrebbe, con gli stessi, non poter accedere alla richiesta di un mutuo. Ma quello che dobbiamo considerare sono i costi iniziali: se l’affitto prevede il pagamento di una cauzione e di una caparra, il mutuo prevede molto di più.

Due persone calcolano le tasse
Cosa conviene nel 2025, il mutuo o l’affitto? – Designmag.it

Dunque, partiamo da qui, dalle spese iniziali. Chi firma un contratto di affitto dovrà pagare: l’agenzia (nel caso), la caparra, la cauzione e sostenere nel corso dell’anno le spese di ordinaria manutenzione dell’immobile oltre, chiaramente, alla locazione mensile e bollette. Chi invece firma un mutuo dovrà sostenere le spese iniziali per l’acquisto dell’immobile pari al 20% (la banca ne coprirà il restante), ma anche le spese ordinarie come le imposte, il notaio ed eventualmente l’agenzia. Cambiano, e di molto, le spese annuali: manutenzione ordinaria e straordinaria, le imposte (dalle bollette alla Tari e tutte quelle previste) e chiaramente la rata mensile.

Quello che cambia è il risultato finale: chi ha firmato un mutuo diventerà proprietario dell’immobile. Ma è chiaro che le spese iniziali abbiano un peso enorme nella scelta. Dunque, il mutuo è sconveniente nel breve termine. La scelta, però, non si riduce ad una mera valutazione economica, ma anche alla tua situazione privata e lavorativa. Se intendi pianificare la tua vita per i prossimi anni, oppure lasciarla in eredità ai tuoi figli, allora un mutuo sarà perfetto. Se invece vuoi più flessibilità, se ti sposti spesso per lavoro o non hai pianificato bene i prossimi anni, allora l’affitto andrà benissimo.

Nel resoconto dei costi annuali dobbiamo però annoverare anche gli sconti, le agevolazioni e gli eventuali bonus disponibili. Ce ne sono diversi per gli affitti (anche se usiamo la nostra abitazione come luogo di lavoro è possibile detrarre delle spese), così come esistono diversi bonus per il miglioramento della casa di proprietà, che possiamo richiedere in caso di mutuo. Dunque, ricapitolando: il mutuo conviene nel lungo termine ed è un progetto di vita lungo, mentre l’affitto conviene nel breve termine ed è adatto a chi ha una situazione lavorativa flessibile.

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