Cosa sta succedendo con i mutui e cosa c’entra la Corte di Cassazione? Cerchiamo di capire tutto in modo semplice, se possibile.
Le sezioni Unite della Corte di Cassazione stanno affrontando un tema scottante che interesserà milioni di italiani. La questione riguarda il metodo di ammortamento noto come mutuo alla francese. Prima di addentrarci nel cuore della vicenda affidata alle Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione, è doveroso soffermarsi sulle caratteristiche principali del piano di ammortamento alla francese, il più comune e il più utilizzato dalle banche, e in cosa differisce da quello italiano.
La caratteristica principale del mutuo alla francese è che le rate sono tutte dello stesso importo per tutta la durata del piano di rientro. Man mano che si prosegue con il pagamento delle rate, diminuisce la parte composta dagli interessi e aumenta la parte costituita del capitale. Nel piano di ammortamento all’italiana, resta costante l’importo della quota capitale di ogni rata ed è decrescente la quota degli interessi. Una volta completato il piano di rientro, con entrambi i piani l’intero capitale mutuato viene ovviamente restituito, però è diversa la somma degli interessi di tutte le rate da pagare, con evidente vantaggio dell’utilizzo del metodo di ammortamento all’italiana.
Cosa cambia in tema di mutui? Quali sono le novità apportate dalla Cassazione?
Con provvedimento del 7 settembre 2023, la Prima Presidente della Cassazione, verificata la sussistenza delle condizioni oggettive di ammissibilità del rinvio pregiudiziale e considerato che «la questione è suscettibile di porsi in numerosi giudizi.
La questione interpretativa non è sporadica né episodica e neppure originata dalla peculiarità della fattispecie concreta, ma presenta uno spiccato carattere di serialità», ha assegnato la questione alle Sezioni Unite civili, per l’enunciazione del principio di diritto in materia di ammortamento alla francese.
In estrema sintesi, è richiesto alla Cassazione di stabilire, con riguardo al piano di ammortamento alla francese, se il finanziamento sia viziato per la indeterminatezza delle condizioni pattuite, sotto vari punti di vista: la mancata indicazione del regime di capitalizzazione composta al posto del regime di capitalizzazione semplice, e l’assegnazione al finanziamento di un tasso effettivo differente e maggiore rispetto a quello stabilito inizialmente in sede di pattuizione.
In particolare, si valuta se vi sia mancanza di chiarezza delle clausole pattuite e conseguentemente se i contratti siano affetti da nullità. Questo ovviamente comporterebbe una svolta epocale, molti finanziamenti rischierebbero di essere riformulati e questo comporterebbe anche alti costi per il sistema bancario italiano. Praticamente, sta per essere sganciata una mina nel settore del credito, non ci resta che restare in attesa di questa fondamentale pronuncia.