Mutui: se hai difficoltà dimostrabili a pagare, eviti il pignoramento, pochi lo sanno

Tanti hanno sottoscritto mutui per l’acquisto della casa, ecco come evitare di andare incontro al pignoramento se si è in difficoltà.

Riuscire ad acquistare casa è il sogno di molti, che lo considerano come un primo atto di indipendenza se si è giovani e si sta lasciando la casa dei genitori, ma anche di condivisione con il partner, se si è scelto di vivere insieme. Arrivare a questo passo non è semplice, a meno che non si abbia a disposizione un gruzzoletto consistente per portare a termine l’operazione. In caso contrario, la maggior parte degli italiani optano per la stipula di mutui con la banca, cercando di ottenere condizioni che possono essere più semplici da rispettare. Non è detto che sia la propria filiale quella che garantisce la soluzione più vantaggiosa, è bene fare più preventivi e valutare il migliore.

Nella maggior parte delle situazioni il finanziamento ha una durata che va dai 15 ai 30 anni, per questo quando si sigla l’accordo è praticamente impossibile sapere se la propria situazione economica sia destinata a cambiare nel corso del tempo. Si tratta purtroppo di un’eventualità che non può essere esclusa a priori, per questo sarebbe bene sapere come muoversi se questo dovesse accadere così da evitare il pignoramento dell’immobile.

Evitare il pignoramento con i mutui: ecco come fare

Non sono pochi gli italiani che, soprattutto in questo periodo, si ritrovano in difficoltà con il pagamento dei mutui. Gli aumenti dei prezzi stanno riguardando da tempo un po’ tutti gli ambiti, per questo è quasi naturale arrivare stremati alla fine del mese. Anzi, la situazione può essere ancora più drammatica se si dovesse avere una spesa imprevista da sostenere e non si è riusciti a mettere da parte nemmeno una piccola somma.

In situazioni simili chi ha sottoscritto mutui teme di andare incontro al pignoramento dell’immobile, eventualità che tutti vorrebbero evitare perché si rischia di perdere la casa, rendendo quindi inutile quanto pagato fino a quel momento (l’abitazione sarà messa all’asta, permettendo ad altri di acquistarla per una cifra inferiore al proprio valore). Fortunatamente si tratta di un problema che è possibile arginare prima che sia troppo tardi, a condizione però di muoversi con cautela.

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Chi ha debiti teme di non riuscire a pagare tutte le rate – Foto | Designmag.it

È possibile, ad esempio, anche se non tutti lo sanno, prendere in considerazione la sospensione del finanziamento, usufruendo del Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (fino a 250 mila euro), concesso ai cittadini che si trovano in difficoltà per un tempo massimo di 18 mesi. Questo è consentito a chi ha subito una riduzione del proprio orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni (cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali) o per i lavoratori autonomi che hanno registrato in un trimestre una diminuzione del fatturato superiore al 33%.

È possibile, se lo si ritiene necessario, optare per la vendita della casa pur essendoci il mutuo in corso, chi acquisterà dovrà optare per l’accollo, ovvero pagare le rate restanti. Evidentemente sarà necessario trovare un altro posto, dove vivere, con ogni probabilità in affitto.

Da non scartare la possibilità del saldo e stralcio, che consiste nella vendita stragiudiziale del bene pignorato, per evitarne la messa all’asta. Si usufruisce così del supporto di professionisti che si occuperanno della vendita, cercando di ricavare la cifra maggiore possibile. In alternativa, si può chiedere la conversione del pignoramento tramite il versamento di un sesto in denaro del debito dovuto a tutti i creditori. Se la pratica dovesse dare esito positivo, si avranno 48 mesi di tempo per ripagare il debito, con un ammontare pari al valore del bene pignorato oltre alle spese giudiziarie.

Qualora il debito sia particolarmente elevato, si deve ricorrere all’ Organismo di Composizione della Crisi, che dovrà lavorare in accordo con l’Autorità giudiziaria per trovare un accordo che possa soddisfare entrambe le parti in causa. Nella maggior parte dei casi si preferisce valutare un piano di ristrutturazione del debito o liquidare il patrimonio di chi ha contratto il debito, così da rientrare almeno parzialmente di quanto dovuto.

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