Ma è davvero possibile non pagare le rate del mutuo e non vedere la casa finire all’asta? Il necessario chiarimento per evitare tutti i rischi.
Non pagare le rate del mutuo e trovare comunque il modo di impedire alla banca di pignorare la casa e metterla all’asta per recuperare il denaro necessario, ma è davvero possibile? Di tanto in tanto dai social arrivano reel che promettono il mondo e lasciano gli utenti l’idea che sia possibile trovare sempre un’escamotage del tutto legale che permetta di conservare tutto, in questo caso immobile e denaro.
Di fatto si tratta di compare casa senza effettivamente comprarla perché l’atto della compravendita prevede di per sé uno scambio tra acquirente e venditore; nel caso degli immobili poi nel 99% dei casi i soggetti coinvolti sono sempre 3, acquirente, venditore e banca che anticipa i soldi per l’acquisto della casa. Una volta terminato il contratto l’acquirente si impegna a restituire i soldi a chi li ha anticipati e nel caso non ci riesca alla banca resta la possibilità di prendere l’immobile e rivenderlo all’asta.
Quindi com’è possibile impedire alla banca quest’ultimo passaggio? I sapientoni di turno fanno riferimento nei loro video a situazioni ed aspetti contemplati dalla legge, ma è bene capire fino in fondo a cosa si riferiscano per evitare tutti i rischi del caso.
Nei video consiglio che su questo tema che si possono trovare in giro, spesso di fa riferimento a questioni come l’impossibilità del tribunale di modificare il mutuo cointestato in seguito a separazione così come la questione dell’assegnazione della casa familiare e dell’opponibilità a terzi.
Si tratta, in effetti, di principi previsti ed insindacabili. Il punto è che in video del genere sono totalmente decontestualizzati e forvianti per chi li segue. Un bel problema perché le conseguenze poi possono essere davvero molto pesanti.
La premessa fondamentale da fare è che non c’è nessun trucco legale che permetta di evitare il pignoramento della casa, e quindi la sua vendita all’asta, qualora non si paghino le rate del mutuo e adesso cercheremo di capire meglio perché.
Uno degli escamotage spesso consigliati è il mutuo cointestato e la separazione. È vero che il giudice non può cambiare le condizioni del mutuo addossandolo solo a uno degli ex coniugi, ma è vero anche che questi sono tenuti al pagamento delle rate indipendentemente dai rapporti interpersonali e quindi anche se ormai sono separati. Al massimo il giudice può stabilire che uno dei due paghi una percentuale più alta della rata, ma questo nulla cambia nei confronti del credito bancario, per cui la banca può richiedere il pagamento e nel caso questo mancasse procedere di dovere.
Impossibile uno scenario idilliaco anche nel caso in cui si abbia a che fare con l’assegnazione della casa familiare/coniugale in caso di separazione. Non si tratta di un regalo e l’assegnazione avviene solo in presenza di figli per garantirne la stabilità. Il diritto è dei figli e in ogni caso i genitori devono il pagamento delle rate; la misura della divisione del pagamento dipende da una serie di fattori come le condizioni economiche dell’uno e dell’altro coniuge.
La legge prevede però l’opponibilità a terzi, utilizzata nei suddetti video come escamotage. Il realtà questo concetto non vale nei confronti delle banche ma l’opposizione si può fare verso acquirenti terzi; ad esempio il coniuge divorziato proprietario dell’immobile che decide di venderlo privando però i figlio del diritto alla stabilità. In questo caso il genitore che vive nell’appartamento con i figli e il loro affidamento può opporsi agli acquirenti perché non può sfrattarli. In ogni caso il genitore proprietario può, ad esempio chiedere un canone di affitto, ma essendo lui il proprietario dovrà comunque pagare le rate del mutuo.