Nel panorama finanziario italiano, la domanda di mutui immobiliari a tasso fisso da parte delle famiglie ha registrato un incremento significativo nei primi mesi dell’anno.
Con un aumento del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si evidenzia una tendenza al rialzo che non può essere ignorata. Questo fenomeno è stato ulteriormente accentuato dall’aumento delle surroghe, che hanno visto un incremento del 6,4% nel primo trimestre del 2024 rispetto al primo trimestre del 2023.
Questi dati emergono dall’analisi fornita dal Barometro Crif e segnalano una ripresa della fiducia delle famiglie italiane nell’investimento immobiliare.
L’Impatto della politica monetaria sulla domanda di mutui
La decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di ridurre i tassi di interesse ha avuto un impatto diretto sull’aumento della domanda di mutui a tasso fisso. A giugno, l’aumento ha raggiunto il 5,8%, posizionandosi come il secondo valore più alto del semestre dopo il picco di marzo. Anche l’importo medio dei mutui è cresciuto leggermente (+1%), attestandosi a 145.687 euro. Questa tendenza positiva si conferma anche per il solo mese di giugno con un incremento del 3%. La politica monetaria attuata dalla BCE sembra quindi avere incentivato le famiglie italiane a investire nel mercato immobiliare attraverso l’acquisto con mutuo.
Analizzando le richieste di mutuo per importi e durate, emerge che nel primo semestre del 2024 le richieste per importi compresi tra i 100mila e i 150mila euro hanno rappresentato oltre il 30% del totale. Inoltre, la fascia più richiesta riguarda i mutui con durata tra i 25 e i 30 anni (37,3% del totale), confermando la preferenza delle famiglie italiane per soluzioni a lungo termine. La distribuzione per età mostra che le fasce dai 25 ai 44 anni costituiscono oltre il sessanta percentuale delle richieste totali.
Il futuro prossimo potrebbe vedere ulteriori evoluzioni nel mercato dei mutui immobiliari in Italia grazie alla direttiva “Case Green” approvata dal Parlamento Europeo lo scorso marzo. Questa direttiva pone obiettivi ambiziosi in termini di efficientamento energetico degli edifici entro il 2035 con target intermedi da raggiungere già entro il decennio corrente.
Simone Capecchi, Executive Director di Crif, sottolinea come questa direttiva possa condizionare lo sviluppo futuro del mercato dei mutui immobiliari favorendo finanziamenti orientati verso l’efficientamento energetico degli edifici.
La sfida posta dalla direttiva “Case Green” è significativa anche per l’Italia che dovrà ridurre considerevolmente il consumo energetico degli edifici residenziali entro fine decennio.
Questi dati e prospettive delineano uno scenario dinamico per il mercato dei mutui immobiliari in Italia dove fattori economici globali come la politica monetaria della BCE si intrecciano con tematiche ambientali sempre più pressanti come quelle poste dalla direttiva “Case Green”.