Mutui: la salvezza e il bonus arrivano con la Circolare 5, come sfruttarla subito secondo i CAF

Ci sono importanti novità sul fronte mutui e “fringe benefit”: ecco tutte le informazioni utili per i lavoratori.

A partire da quest’anno, sono state introdotte nuove disposizioni riguardanti i fringe benefit per i lavoratori dipendenti, come stabilito dall’articolo 1, comma 16, della legge n. 213/2023 (cioè l’ultima legge di bilancio). Queste novità non prevedono un nuovo bonus specifico per i mutui prima casa, né la necessità di presentare richieste all’Agenzia delle Entrate. Piuttosto, si tratta di un innalzamento della soglia di esenzione da imposte e contributi per il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai dipendenti. Vediamo insieme come, quanto e quando.

Il limite di esenzione fiscale, che ordinariamente è pari a 258,23 euro (secondo l’articolo 51, comma 3 del Tuir), è stato elevato a 1.000 euro per l’anno 2024. Per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico, la soglia è ulteriormente aumentata a 2.000 euro. Questo rappresenta il valore massimo che può essere escluso dal reddito di lavoro dipendente, consentendo ai lavoratori di beneficiare di fringe benefit di maggiore consistenza senza dover pagare imposte su di essi. Ma non è tutto.

Mutui e Fringe benefit 2024 dalla “A” alla “Z”

Un’altra importante novità è l’inclusione, tra i fringe benefit, delle somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche (dunque luce, acqua e gas), delle spese per l’affitto della prima casa e degli interessi passivi sul mutuo della prima casa. Questa misura amplia significativamente le tipologie di benefit che i lavoratori possono ricevere senza oneri fiscali aggiuntivi.

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Le somme erogate o rimborsate dal datore per il pagamento delle utenze domestiche sono include tra i fringe benefit. (Designmag.it)

Per quanto riguarda specificamente le spese per l’affitto e gli interessi sul mutuo della prima casa, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito, con la circolare n. 5/2024, che queste spese sono rimborsabili entro i limiti sopra indicati solo se riferite all’abitazione principale del lavoratore. Tuttavia, è importante notare che le spese rimborsate dal datore di lavoro non possono beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per le stesse. In altre parole, se un lavoratore riceve il rimborso per queste spese, non potrà poi detrarle dalla dichiarazione dei redditi, poiché non saranno più considerate “effettivamente sostenute”.

Le nuove disposizioni del 2024 sui fringe benefit offrono ai lavoratori dipendenti vantaggi fiscali ampliati, permettendo loro di beneficiare di rimborsi più elevati per varie spese domestiche. Ma va tenuto ben presente che tali benefici escludono la possibilità di detrarre le stesse spese nella dichiarazione dei redditi, un dettaglio che i lavoratori devono considerare attentamente nella pianificazione delle finanze personali.

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