Previsti nuovi aumenti per mutui e prestiti, la situazione sembra ancora ingestibile, ma quando arriverà la prima discesa? Cosa dicono le previsioni
Nell’ultima riunione della BCE – del 27 luglio scorso – è stato approvato un nuovo aumento dei tassi di interesse sui mutui e sui prestiti con decorrenza dal 2 agosto. Gli effetti sulle famiglie diventano preoccupanti perché le rate raddoppiano ma i salari non aumentano, per tante persone arrivare a fine mese è diventato impossibile, chi ha figli deve rinunciare a vacanze, uscite, qualsiasi extra per assicurargli gli studi.
Ci si continua a chiedere quando la situazione migliorerà, quando i tassi inizieranno a scendere e si potrà cambiare senso di marcia. In realtà, non sono state rese note le prossime mosse della BCE, ma la speranza è quella di un’attenuazione degli aumenti per fine estate. C’è da dire che nell’ultimo mese i rialzi non sono più preoccupanti come quelli dei periodi precedenti, motivo per cui si spera l’inversione di marcia. Il Pil segna un meno, e l’Italia ne risente anche a livello di turismo segnando un 20 o 30% in meno rispetto ai giorni precedenti.
Ad oggi richiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa è diventato impossibile per la maggior parte delle famiglie: l’offerta migliore, per il mese di agosto 2023, è quella della Banca BPER, per esempio, ma per chi non ha un capitale da investire è altamente sconsigliato aprire un mutuo. Questo perché con un mutuo a tasso fisso si rischierebbe di rischiare molto di più del dovuto anche tra 20 anni, considerando che ad oggi i tassi d’interesse sono i più alti dell’ultimo ventennio.
In secondo luogo, se invece si optasse per un mutuo variabile si avrebbe il problema inverso: ovvero la possibilità che i tassi continuino a salire ritrovandosi con una rata triplicata.
L’unica soluzione consisterebbe nell’attendere un segnale di discesa per valutare il da farsi. Alla domanda quando inizieranno a scendere i tassi di interesse su mutui e prestiti, quindi, possiamo rispondere così: la stabilizzazione avverrà, secondo le stime, non prima di fine 2024, intorno al 4%. L’andamento dell’inflazione nei prossimi anni sembra poter oscillare intorno a questi dati: al 5,5% nel 2023 e al 3% nel 2024, poi al 2% nel 2025. Ovviamente si tratta solamente di stime, non è detto che siano precise, ma possono darci l’idea di quel che potrebbe essere il futuro più prossimo.