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Mutui, cambia tutto ad aprile: batosta sulle rate mensili, dramma per i cittadini

Dallo scorso giugno, per la sesta volta consecutiva arriva una nuova sforbiciata dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. “La politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poiché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera”, ha scritto la Bce in un comunicato. Cosa significa?

Arriva un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea di 25 punti base. Prosegue dunque il processo disinflazionistico verso il target del 2%: “Gli esperti indicano ora che l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,3% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2% nel 2027”. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe al 2,2% nel 2025, al 2% nel 2026 e all’1,9% nel 2027.

I tassi di interesse ad aprile, previsione

Il tasso sui depositi passa dal 2,75% al 2,50% mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali cala dal 2,90% al 2,65% e quello sui prestiti marginali da 3,15% a 2,90%. La presidente della Bce Lagarde ha spiegato: “Se i dati ci diranno che non è il momento di tagliare, non taglieremo i tassi e faremo una pausa”.

I tassi di interesse ad aprile, previsione-Designmag.it

Da parte loro, gli operatori di mercato ipotizzano una pausa nei tagli dei tassi di interesse per il mese di aprile. Le aspettative di una riduzione dei tassi d’interesse al 2% entro il 2025 sono diminuite, i contratti swap indicano ora una previsione di tagli inferiori a 75 punti base. Fattore determinante è la Germania: il massiccio stimolo di bilancio della Germania, dovuto all’aumento della spesa militare e per infrastrutture, ha un ruolo chiave. Si prevede che questo stimolo possa incrementare la crescita e l’inflazione.

Secondo i calcoli di Fabio Femiani, responsabile di idealisa/mutui per l’Italia, “Il nuovo taglio del costo del denaro deciso oggi dalla Bce, dal 2,75% al 2,50%, favorirà la riduzione dei tassi di interesse praticati sui mutui dalle banche alle famiglie. Ne conseguirà un impatto significativo sulle rate dei mutui, con risparmi che variano sulla base dell’importo finanziato e alla durata del prestito. Il tasso fisso medio potrebbe arrivare, a breve, attorno al 2,65%, decisamente più contenuto rispetto al 4% praticato fino a circa un anno fa”.

Le implicazioni per la BCE sono l’aumento potenziale dell’inflazione potrebbe indurre la Banca Centrale Europea (BCE) a essere più cauta nella riduzione dei tassi d’interesse. In sostanza, le decisioni della BCE riguardo i tassi di interesse, sono influenzate dalle dinamiche economiche dei paesi membri, in questo caso in particolar modo della Germania.

Zarina Chiarenza

Romana, classe ’74. Laureata in lingue, certificata in CoachingbyValues. Mi piace scrivere e raccontare storie. Il mio più grande pregio: sono del segno della Vergine. Il mio più grande difetto: sono del segno della Vergine. Il mio motto: “Lascia sempre spazio per il dolce”.

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