Basta pagare gli interessi del mutuo, c’è un modo per ridurre l’onere e salvare il conto corrente. Scopriamo qual è questo trucco legale.
La rata mensile del mutuo ha una parte di interessi che devono essere pagati alla banca durante tutto il piano di ammortamento. Una quota alquanto onerosa che, però, può essere ridotta utilizzando la dichiarazione dei redditi.sdaS
La rata è composta da due elementi, la quota capitale (importo del finanziamento restituito) e la quota interessi (l’interesse maturato). Il totale degli interessi dovuti si compone della somma di tutte le quote di interessi delle singole rate calcolate moltiplicando il tasso di interesse annuale diviso il numero di rate da versare all’anno per il debito residuo del finanziamento.
Detrazione interessi passivi in dichiarazione dei redditi, come funziona
La percentuale di interessi passivi è stabilita nel contratto e non varia nel caso di mutuo a tasso fisso, mentre nel caso di un mutuo a tasso variabile il calcolo degli interessi si modificherà nel corso del tempo in base all’oscillazione del costo del denaro e in particolare seguirà l’andamento di un indice di riferimento (in genere Euribor).
Nel Modello 730 e nel Modello Redditi Persone Fisiche, è prevista una detrazione fiscale per gli interessi passivi e gli oneri accessori relativi al mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. L’imposta può essere ridotta del 19% sugli interessi passivi e sugli oneri accessori. Tuttavia, la detrazione si applica solo fino a un massimo di 4.000 euro all’anno.
Inoltre, l’acquisto dell’abitazione deve avvenire entro un anno dalla stipula del mutuo o viceversa. Come abbiamo visto, questa detrazione spetta solo sulla casa adibita ad abitazione principale, verrà dunque meno dal periodo di imposta successivo a quello in cui l’immobile non sarà più usato come tale. La fruizione sarà riattivabile adibendo nuovamente la casa ad abitazione principale.
Nel 2024 si potranno detrarre interessi e oneri corrisposti nel 2023. Condizione necessaria è che i pagamenti siano effettuati con strumenti tracciabili quali assegni, bonifici, carte di credito. Di seguito le spese ammesse allo sgravio fiscale:
- sull’intero importo delle somme aggiuntive corrisposte per le variazioni del cambio di valuta con riferimento ai mutui stipulati in valuta,
- sulla commissione erogata alle banche per l’attività di intermediazione,
- sugli oneri fiscali inclusa l’imposta di iscrizione/cancellazione dell’ipoteca e l’imposta sostitutiva sul capitale,
- sulla provvigione per scarto rateizzato, sulle spese di istruttoria, sulle spese di perizia tecnica,
- sulle spese notarili,
- sulle penalità per l’anticipata estinzione del mutuo.