Mutui: arriva la forte differenza tra prima e seconda casa, importante non sbagliare

Esistono delle importanti differenze fra i mutui di prima e seconda casa, in molti però sbagliano: attenzione alle brutte sorprese!

Al giorno d’oggi riuscire ad ottenere un mutuo è diventato molto più difficile che in passato. Malgrado ultimamente qualcosa si stia sbloccando, nell’ultimo periodo si è andati incontro a requisiti sempre più stringenti e tassi di interesse alle stelle.

Inoltre, a causa di stipendi bassi e carriere discontinue non è facile avere le carte in regola per chiedere un prestito alle banche.

Ad ogni modo, è bene tenere a mente che esistono delle sostanziali differenze tra i mutui richiesti per le prime case e per quelli richiesti per le seconde. Attenzione a non sbagliare o rischi di ritrovarti delle brutte sorprese!

Mutui, attenzione a non sbagliare: la differenza tra prima e seconda casa

Come abbiamo anticipato poco fa, accendere un mutuo per la prima casa non è la stessa cosa che farlo per la seconda. In primo luogo, è bene sapere che con la seconda casa le banche tendono ad essere più rigide ed esigenti, soprattutto nei confronti di chi ha già un mutuo aperto. Inoltre le condizioni applicate alla seconda casa sono meno convenienti.

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Mutui: cosa cambia tra la prima e la seconda casa (Designmag.it)

Il capitale dato a prestito si aggira in genere al 60% del valore dell’immobile anziché all’80, la durata è inferiore, i tassi di interesse sono più alti e la polizza assicurativa può risultare più cara. Ma non è tutto. Un’altra grande differenza è che per la seconda casa non sono previste le agevolazioni applicate sulla prima. Facciamo alcuni esempi:

  • imposta di registro: se la compravendita avviene tra privati il compratore deve versare il 2% del valore catastale dell’immobile per la prima casa e il 9% per la seconda. Se il venditore è una società si pagherà l’Iva al 4% del prezzo dell’immobile per la prima casa e al 10% sulla seconda;
  • detrazione Irpef: sull’acquisto della prima casa si può beneficiare della detrazione del 19% sugli interessi passivi. Inoltre, sono previste ulteriori detrazioni sulle spese di perizia, di istruttoria, notarili o su quelle di sostituzione o cancellazione di ipoteche. L’ammontare massimo che si può detrarre è 4 mila euro, che si azzera totalmente nel caso di mutuo sulla seconda casa perché non è prevista alcuna detrazione;
  • imposta sostitutiva del mutuo: è pari allo 0,25% del finanziamento ottenuto dalla banca per la prima casa e al 2% per la seconda proprietà.

Complessivamente, ci sono quindi diverse differenze a livello economico nell’accendere un mutuo per la seconda casa rispetto alla prima. Pertanto, è bene tenerne conto nel momento in cui si desidera chiedere un secondo prestito per evitare di andare incontro a brutte sorprese.

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