Quali sono le proposte per il superbonus in condominio, ci sarà una mini proroga oppure delle nuove regole? Vediamo nel dettaglio.
Il Superbonus in condominio, in conformità con la formula attuale della normativa di riferimento, è previsto in diminuzione dal 90% al 70% a partire dal prossimo anno. Per coloro che hanno già presentato il titolo edilizio, con relativa approvazione della delibera entro la data del 25 novembre 2022, il beneficio rimarrà al 110% fino al 31 dicembre.
Al 31 agosto, secondo gli ultimi dati ENEA, gli investimenti ammissibili per la detrazione del 110% sono aumentati a 85 miliardi di euro, mentre quelli inerenti ai lavori completati (a carico dello Stato) ammontano a 76,1 miliardi. I condomini che sono coinvolti, con un importo medio pari a 639.000 euro, sono circa 74.000, per un totale di investimenti di oltre 47 miliardi di euro, quasi interamente ammissibili per la detrazione. Il problema è che ci sono ancora molti cantieri fermi a causa di problemi con la cessione del credito. Una soluzione a questo problema potrebbe essere la mini proroga nella Legge di Bilancio, ma ci saranno alcune regole da seguire.
Il Governo ha criticato fortemente il Superbonus per il suo impatto sui costi, perché ora non si può più spalmare la spesa su più anni a causa di una nuova classificazione Eurostat. Ma sembra che abbiano in mente una soluzione temporanea per coloro che non riescono a finire i lavori entro il 2023, tipo garantire l’aliquota di inizio lavori.
Si dice che potrebbero prolungare il termine di tre mesi fino a marzo 2024, ma solo viene fatto almeno il 60% degli interventi entro la fine del 2023. Non si sa però se vale solo per chi dispone ancora dell’agevolazione al 110% o anche per quelli che iniziano i lavori nel 2023 con l’agevolazione al 90%.
Ma c’è ancora un problema da risolvere: secondo i calcoli più recenti, ci sono più di 100 miliardi di crediti del Superbonus che devono ancora essere compensati da coloro che li hanno acquistati o guadagnati. Si parla all’incirca di 35 miliardi in più di quanto previsto. E la cifra continua a crescere. Dopo la chiusura forzata di mesi fa e il caos che ne è seguito con le cessioni bloccate, il governo sta pensando di fare qualche piccola apertura per non mandare in bancarotta le imprese edili e le famiglie.
Non si sa ancora cosa faranno, ma i dubbi verranno sciolti solo quando presenteranno la Manovra 2024. Le prime risposte potrebbero arrivare tramite la NaDEF, ovvero la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, la cui pubblicazione è prevista entro la fine del mese di settembre. Magari ci sarà una proroga per chi ha già fatto il 60% dei lavori del Superbonus, ma potrebbe anche esserci una nuova stretta nei prossimi anni.
Ad esempio, l’aliquota potrebbe scendere al 70% per le spese del 2024 e al 65% per quelle nel 2025 (che è l’ultimo anno del Superbonus). Chissà, magari ci saranno anche altre novità, tipo una riduzione ancora più forte o meno persone che possono accedervi.