Dopo 50 anni di lavori la City di Michael Heizer è finalmente terminata ed è aperta al pubblico. I lavori dell’enorme opera d’arte iniziarono nel 1970 e sono costati oltre 40 milioni di dollari. Il progetto ha avuto la sua conclusione grazie a una fitta rete i collaborazioni. Virginia Dwan, il Los Angeles County Museum of Art, il Museum of Modern Art di New York e la Dia Art Foundation, che finanzia opere d’arte contemporanea.
L’installazione che occupa una porzione del deserto del Nevada è davvero gigante. Infatti è lunga circa due chilometri ed è larga 500 metri. Le sue coordinate, se vi interessa andare a sbirciare virtualmente, sono 38.034°, 115.443°. L’opera è stata iniziata nel 1970 ed è terminata nel 2022, con accesso a pubblico nel mese di settembre.
Il progetto ha trasformato parte della Garden Valley, una valle desertica nella contea rurale di Lincoln, in una sorta di quartiere cementato fatto di terra e pietre.
Ad un primo impatto, le linee architettoniche dell’opera la fanno somigliare ai resti di una grande città mesoamericana. O alle piramidi egizie, una delle sette meraviglie del mondo antico, ”venerabile tradizione delle società megalitiche” come lo stesso Heizer ha dichiarato.
Tra tutte le sculture presenti spiccano il monumento 45°, 90°, 180°, costituito da una serie di sculture di cemento a cuneo che proiettano ombre appuntite sul terreno. Anche Complex One, è degno di nota, fu il primo monumento realizzato negli anni Settanta la cui forma è ispirata alla piramide di Zoser in Egitto.
Le sculture sono tutte visitabili previa prenotazione con visita guidata. A gestire l’opera c’è l’organizzazione no profit Triple Aught Foundation, fondata propri da Heizer per portare a compimento il suo enorme progetto
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