Per alimentare le stufe a pellet, se sono modelli multicombustibile, si possono usare anche altri tipi di biomasse, oltre al già noto pellet. È il caso dei gusci di nocciole o del nocciolino di oliva o di sansa. Ma allora cosa conviene comprare? Meglio il nocciolino di oliva o il pellet?
Diciamo subito che il pellet è un sottoprodotto dell’industria del legno composto da trucioli e farina di legno pressata a legni caduti in maniera naturale. Il nocciolino di oliva è invece un sottoprodotto dell’industria alimentare che è composto dai noccioli delle olive seccate e tritate.
I prezzi di questi due materiali variano in base a leggi di mercato, dunque la convenienza dipende da diversi fattori. Diciamo che in media un sacco di nocciolino da 15 kg può costare fino a 6 euro e un sacco di pellet dello stesso peso può costare anche il doppio, dunque 12 euro.
A parità di quantità, il nocciolino ha una maggiore resa rispetto al pellet di circa il 20%. Ma dipende anche dalla sua umidità. In sostanza il potere calorifico del nocciolino oscilla tra 6,2 a 7,4 Kw/Kg, mentre il pellet di legno in media è di 4,5 Kw/kg, ma ci sono tipologie che garantiscono anche rese maggiori.
Per quanto riguarda i residui di cenere, quelli del nocciolino sono di circa il 4% mentre il pellet di buona qualità ha valori inferiore allo 0,5%. Va ricordato che pulire la stufa a pellet è fondamentale per mantenerla in perfetta efficienza.
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