Se non si pagano le spese del condominio, è possibile incorrere in alcuni rischi da evitare. Si potrebbe, addirittura, perdere la casa.
È un periodo difficile per molti italiani, anche e soprattutto dal punto di vista economico. C’è chi, particolarmente in difficoltà, può essere rimasto indietro con le spese del condominio. Generalmente, viene data la possibilità di pagare poco alla volta e recuperare il debito ma, alcune volte, le difficoltà persistono.
Se il proprietario di casa sta attraversando un momento difficile – finanziariamente parlando – potrebbe dare priorità a pagamenti che riguardano la salute, la spesa, le bollette o il mutuo. È facile, quindi, che gli arretrati si accumulino. Scopriamo quali sono i rischi per un mancato pagamento del condominio.
Mancato pagamento del condominio: i rischi che si corrono
Non tutti, forse, sanno che anche non pagando il condominio si potrebbe rischiare l’avvio di una procedura di pignoramento immobiliare. Non pagando le rate del condominio, infatti, ci sono dei rischi. Le spese condominiali andrebbero, di norma, pagate ogni mese alla scadenza o, comunque, ogni due mesi al massimo. Il pagamento delle spese di condominio è regolato dagli articoli del Codice Civile 1104 e 1123, che obbligano i condomini a pagare secondo le quote millesimali possedute.
Se non si paga il condominio entro il termine stabilito per il pagamento delle rate, l’amministratore di condominio può agire contro i condòmini morosi e può farlo entro sei mesi dell’approvazione della distribuzione delle spese condominiali. Volendo, l’amministratore può avviare il pignoramento dei beni anche se si tratta di un importo non “importante”: secondo la legge non c’è, infatti, un importo minimo da tenere in considerazione.
Le fasi in caso di condominio non pagato
In caso di condominio non pagato, l’amministratore può cercare di ottenere – tramite un avvocato e una diffida – il versamento del credito, entro una determinata data. Se necessario, l’avvocato può poi rivolgersi al Tribunale per ottenere il pagamento pena il pignoramento dei beni. Naturalmente, in caso di affittuari, le spese ordinarie – che sarebbero quelle fisse, le pulizie, la portineria e simili – sono a carico degli inquilini, al contrario di quelle straordinarie – come quelle di ristrutturazione, ad esempio – che vanno pagate dal proprietario dell’immobile.
Se anche in questo caso non viene ottenuto il pagamento, viene inviato un atto di precetto con l’invito a versare tutto entro una decina di giorni. Infine, è possibile agire con un’esecuzione forzata, ovvero il pignoramento dell’immobile. È bene precisare che se chi non paga è un affittuario, l’amministratore può chiedere la somma al proprietario.
Ovviamente, è consigliabile non attendere di arrivare a punti del genere e cercare di pagare la somma dovuta in tempo. Inoltre, per quanto riguarda le spese condominiali, è prevista la prescrizione: l’articolo 2948 del Codice Civile stabilisce a cinque anni la data, a partire dalla delibera con la quale l’assemblea ha approvato il rendiconto (dieci anni, se si tratta di spese straordinarie).