Per un’alimentazione sana e corretta non conta solo il “cosa”, il “come” e il “quanto”, ma anche il “quando”. Ecco gli orari da rispettare.
Ogni pasto a suo tempo. Parafrasando un vecchio adagio, si può sintetizzare così la conclusione generale di un nuovo studio che ha analizzato le nostre abitudini alimentari nell’arco delle 24 ore, suggerendo cosa è o non è opportuno mangiare prima e dopo una certa ora. L’esito della ricerca è tutt’altro che scontato: complice lo stile di vita odierno, molti di noi si trovano a consumare i pasti principali in orari poco indicati, con tutta una serie di gravi rischi per la salute…
Grazie a un’indagine promossa dalla società ZOE, esperti di nutrizione come Kate Bermingham, ricercatrice presso il King’s College di Londra nel Regno Unito, hanno rivelato l’ora esatta in cui ognuno di noi dovrebbe smettere di mangiare. Con il metabolismo non si scherza: assumere un pasto in una fascia oraria deputata al riposo, oppure digiunare quando invece avremmo bisogno di nutrimento per funzionare al meglio, significa mandare in tilt quella macchina complessa che è il nostro organismo. Ma vediamo la regola principale messa a fuoco dai ricercatori.
Quando scatta l’ora X a tavola
Come riportano i colleghi dell’Huffpost, un aggregatore di blog, la dottoressa Bermingham ha evidenziato che “il consumo di snack nel tardo pomeriggio – e dopo le 21:00 – è stato associato a livelli più bassi di zucchero nel sangue. È stato anche associato a una peggiore risposta di grasso e zucchero nel sangue dopo il pasto”.
Il punto è: perché? Secondo la ricercatrice, mangiare oltre quell’ora “accorcia il periodo di digiuno notturno, il che fa sì che l’intestino abbia meno tempo per riposare e smaltire i rifiuti durante la notte”. Inoltre, l’esperta sottolinea che la qualità del cibo che mangiamo è “molto più importante della frequenza o della quantità”. Quindi raccomanda di puntare su alimenti come yogurt, noci e frutta, piuttosto che cioccolatini o antipasti salati.
In questo senso, vale la pena di far tesoro anche dell’avvertimento che il dottor William Kraus, cardiologo di fama, ha lanciato parlando di alimenti sfiziosi quanto insidiosi, come salatini, patatine e cracker, con un alto contenuto di carboidrati trasformati. Perché? “Le chiamo calorie vuote”, ha spiegato, aggiungendo che “non ti soddisfano”. Di solito la sazietà dura circa 20 minuti e poi ritorna la fame.
Ci sono sicuramente alternative più sane. Basta scegliere le opzioni che migliorano la salute cardiovascolare. Per esempio? Il medico raccomanda alimenti ricchi di fibre come la frutta secca e, più specificamente, le noci. Oltre a frutta, hummus con verdure e yogurt greco: snack gustosi ma anche salutari per il nostro organismo.