L'inquilino vuole la fattura per l'affitto: sei obbligato a fargliela? Non commettere questo errore, ti costa carissimo-Desingmag.it
Andare a vivere in una casa in affitto è una soluzione valida per molte persone. Rappresenta un’opportunità per chi non ha volontà o possibilità di acquistare un immobile. É allo stesso tempo un’opzione utile anche nel caso di spostamenti fuori sede per lavoratori e studenti.
Firmare un contratto di locazione significa tuttavia, assumersi la responsabilità di versare al proprietario i dovuti pagamenti, corrispondenti a somme spesso anche molto alte. Per l’inquilino dunque, è importante tutelarsi con una carta alla mano che attesti il pagamento delle mensilità. Una possibilità che viene assicurata dalla ricevuta del pagamento di affitto.
Il documento si rivela fondamentale per proteggersi da eventuali richieste anomale di pagamento da parte del proprietario o per la richiesta di agevolazioni fiscali, ma spesso non viene rilasciato se non dietro richiesta diretta. Capita dunque di chiedersi se la fattura sia effettivamente obbligatoria o no.
É bene chiarire che il locatario è sempre obbligato ad emettere la ricevuta d’affitto nel caso in cui il pagamento avvenga in contanti. Al contrario invece, l’emissione stessa del bonifico rappresenta per l’inquilino la certificazione dell’avvenuto versamento. É sempre preferibile al giorno d’oggi rivolgersi a metodi di pagamento tracciati, ma in ogni caso all’affittuario non potrà essere negata la possibilità di richiedere la fattura.
A disciplinare la richiesta delle fatture d’affitto interviene l’articolo 1199 del Codice Civile. Questo specifica che il proprietario che riceve i pagamenti “deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza e farne annotazione sul titolo”. La ricevuta non deve obbligatoriamente avere un’emissione mensile.
L’affittuario potrebbe infatti richiederla per un tempo più lungo (anche annuale). Il locatore in questo caso annoterà che l’inquilino è libero dai pagamenti pregressi, già saldati completamente con il pagamento dell’affitto. Ma come si compila la ricevuta?
Il documento può essere compilato utilizzando i classici blocchi per fatture generici reperibili in cartoleria o predisponendo dei moduli creati autonomamente. Al fine della validità della certificazione, è essenziale però che siano presenti tutte le informazioni fondamentali.
Non potranno mancare nome, cognome e codice fiscale di proprietario e inquilino, la tipologia dell’immobile (negozio, ufficio o appartamento) e la causale del pagamento, con annesso periodo di riferimento. In più dovranno essere specificati numero di contratto di locazione e data di registrazione, importo del canone e data di pagamento.
Il tutto dovrà essere riprodotto in duplice copia e firmato dal proprietario dell’immobile. Una di queste resterà allo stesso locatore, mentre l’altra dovrà essere consegnata all’inquilino. Sulla copia per l’affittuario dovrà essere apposta la marca da bollo del valore di 2 euro. Quest’ultima, come specificato dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 642 del 26 ottobre 1972, è obbligatoria nel caso di quietanze superiori a 77,47 euro. Il pagamento però, spetta all’inquilino.